GROSSETO – L’associazione Vita ha inviato una lettera alle istituzioni locali e regionali per avere aggiornamenti sulla cassa di espansione di campo regio e i lavori a monte di Marsiliana.
«Il 16 febbraio scorso – scrivono -, presso la sede del Genio Civile di Grosseto, si è tenuto un incontro con l’assessora all’ambiente della Regione Toscana Monia Monni. Oltre all’ingegnere Renzo Ricciardi, eravamo presenti noi dell’associazione V.I.T.A., i sindaci di Manciano e Scansano, il consigliere Roberto Berardi per il comune di Orbetello, il presidente di Provincia Francesco Limatola, il presidente del Consorzio Bonifica Toscana Sud Fabio Bellacchi».
«Da quell’incontro siamo usciti con la promessa da parte delle istituzioni presenti, di mantenere un rapporto di comunicazione che permetta a noi come cittadini, di essere informati ed a voi di poter vagliare, valutare ed accogliere eventuali nostre istanze. Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione sui lavori intrapresi per la Cassa di espansione di Campo Regio, facendo anche una sommaria descrizione delle criticità che riscontriamo. Ci preoccupa innanzitutto lo stato dei lavori: mentre il lavoro della presa sull’argine dell’Albegna procede, non vediamo andare avanti né i lavori sul canale scolmatore, né l’ultimazione della strada di bonifica n° 4, mentre i lavori dei varchi sotto la ferrovia vanno a rilento».
«Comprendiamo – si legge ancora nella lettera – come non sia facile coordinare il lavoro di più ditte, ma ad oggi ci troviamo con la mancanza al tempo stesso sia dell’argine che del canale. Un qualsiasi evento di media/grande intensità rappresenterebbe un disastro. Soprattutto i lavori per la SS Aurelia sembrano fermi da mesi. In carreggiata sud non è stata ancora portata a termine la rampa per il quartiere Saline e in carreggiata nord non è stata ancora ultimata la strada di bonifica n° 4. Ciò provoca l’impossibilità di concludere i lavori del nuovo argine dato che tutti i mezzi delle varie ditte devono servirsi del vecchio tracciato».
«Nel tratto, invece, a monte del ponte di Marsiliana, il fiume Albegna versa ancora in uno stato di totale abbandono. È vero che durante l’incontro del 16 febbraio scorso ci è stato detto che i progetti per due argini tracimabili sono stati finanziati, ma è anche vero che ancora devono essere approvati e tra la Via e poi i vari passaggi burocratici per la richiesta di finanziamenti per eseguire i lavori, passeranno altri anni che già oggi, a quasi 11 anni dal primo evento catastrofico, sono difficili da accettare e affrontare».
«Ancora più importante, oltre alle opere degli argini traversi, sarebbe la realizzazione di bacini dove si possano raccogliere le acque delle piogge rallentando così i tempi di corrivazione delle acque a valle. Bacini utili anche in caso di siccità e incendi, ma di questi non se ne sente ancora parlare, nonostante a livello nazionale pare che rientrino nella pianificazione degli interventi per preservare la risorsa idrica».
«Chiediamo, pertanto:
a che punto sono i lavori della cosiddetta cassa di espansione di campo regio?
Perché i lavori che deve portare avanti Anas sono fermi?
Una volta terminati i lavori, sarà in sicurezza solo Albinia?
Che cosa succederà nella zona Magione, Polverosa, Quarto Albegna in caso di piogge alluvionali come nel 2012, 2014 e 2019?
A che punto siamo con gli argini traversi che dovranno rallentare le acque a monte di Marsiliana?
La sezione riportata nel 2013/2014 viene mantenuta?
Quando verranno tolti gli inerti che sono all’interno del letto del fiume?
Chiediamo una sollecita attenzione e che al più presto ci siano fornite, da chi deputato a farlo, tutte le risposte ai nostri dubbi».