GROSSETO – Ancora 15 giorni e quella multa non sarebbe più stata riscuotibile. E invece l’esattore delle tasse non ha lasciato scadere la multa che invece è arrivata, dopo quasi cinque anni da quando è stata comminata.
A raccontare la vicenda Franco Polverino, ex insegnante, che ricorda: «Cinque anni fa mi fu comminata una multa di 50 euro per aver conferito in modo errato nel cassonetto dell’indifferenziata un sacchetto di circa 200 grammi di lattine in banda stagnata sporca di residui di alimenti per gatti mista a cartoncino di croccantini per gatti unto. Sottolineo il fatto che un semplice risciacquo non mi avrebbe permesso di ripulire le lattine dai residui di cibo che si erano, causa il caldo e la dimenticanza prolungata, fusi con il metallo».
«L’episodio avvenuto in via Alfieri vicino alla Caritas, ebbe per protagonisti, oltre me, una pattuglia di vigili e ispettori ambientali che dopo aver recuperato, aperto e fotografato il piccolo sacchetto (circa 200 g) mi elevò una contravvenzione di 50 euro. Il vigile che ispezionò il sacchetto provò ad addolcire la pillola della multa richiamando più volte l’importanza della differenziazione. Dopodiché rigettò il sacchetto nel cassonetto pari pari a come avevo fatto io qualche minuto prima».
«L’obiezione che riportai all’allora assessore fu principalmente quella derivante dalla mancata coerenza comportamentale dei sanzionatori – prosegue Polverino -. Allora ero ancora un insegnante e portai perciò all’attenzione dell’assessore l’incongruenza fra l’applicazione di una sanzione ad un cittadino da parte di chi aveva poi agito parimenti. Il paragone che sostenni al colloquio fra me e un suo diretto collaboratore fu il seguente: vi immaginate se dopo avere assegnato un votaccio ad uno studente perché ha sbagliato a risolvere una determinata espressione o problema matematico io vada alla lavagna e ripeta lo stesso errore che ho contestato allo studente? L’ispettore che mi ha elevato la contravvenzione non avrebbe forse dovuto, come faccio io con i miei studenti, dare un piccolo esempio di corretta differenziazione dei rifiuti? Non avrebbe dovuto procedere ad una accurata pulizia delle scatolette e, accompagnandomi per mano, far vedere come si procede ad una corretta allocazione delle lattine come da regolamento?».
«Presentai regolare ricorso brevi manu il 17 luglio alla sua segreteria e a mezzo Pec il 14 luglio 2018. Successivamente una telefonata del comando comunale della Polizia municipale mi avvertì che il ricorso era in fase di revisione da parte dell’avvocatura comunale, che non dovevo pagare la sanzione in quanto questa revisione poteva avere dei tempi molto lunghi e che in caso di rigetto della richiesta, anche fra diversi anni, senza ulteriori more, avrei potuto decidere se pagare o eventualmente ricorrere al giudice di pace. La multa che mi è arrivata oggi è di 65 euro a fronte dei 50 iniziali. Congelare una multa per poi scongelarla a 15 giorni dalla prescrizione mi lascia dubbi e amaro in bocca soprattutto perché discredita l’immagine di un’Amministrazione al fianco del cittadino» conclude Polverino.