GROSSETO – Il vescovo Giovanni Roncari con tutta la diocesi di Grosseto fanno festa con padre Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito, che domenica 25 giugno ricorderà il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.
«Alle 18, nella cattedrale di San Lorenzo a Grosseto, la messa solenne per ringraziare Dio del dono del ministero di prete che in padre Rodolfo ha raggiunto la pienezza nell’episcopato – commenta la diocesi -. Infatti, come recita il catechismo della chiesa cattolica, “la consacrazione episcopale conferisce, con l’ufficio di santificare, gli uffici di insegnare e di governare».
«Invito tutti ad essere presenti domenica in cattedrale – esorta il vescovo Giovanni Roncari, che ha fortemente voluto questo momento – perché, stringendoci con affetto e amicizia attorno a padre Rodolfo, manifestiamo la gratitudine per il sacerdozio nella sua essenza di servizio all’unico sommo sacerdote che è Cristo Signore. E’ a lui che renderemo grazie anche per questi cinquant’anni di vita sacerdotale di p. Rodolfo e, attraverso questa speciale occasione, faremo memoria di tutti quei preti che hanno modellato la nostra fede, hanno fatto davvero da mediatori fra noi e il Signore».
Il vescovo emerito Rodolfo sarà accolto alle 17.45 sul sagrato della cattedrale dal vescovo Giovanni e da una rappresentanza dei canonici del Capitolo, coi quali si recherà verso la cappella del Crocifisso per alcuni momenti di adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Poi, indossate le vesti liturgiche, inizierà la messa solenne.
Rodolfo Cetoloni, francescano dell’Ordine dei frati minori, è originario di Badia a Ruoti, in Valdambra, dove è nato nel 1946. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale a Gerusalemme, il 26 giugno 1973, nella chiesa di San Salvatore, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Ferdinando Fulgenzio Pasini, un francescano che era stato missionario in Cina, dove era stato anche imprigionato e che si era, infine, ritirato a Gerusalemme, nella Basilica del Getsemani.
«Lo vedevo – racconta spesso padre Cetoloni – con la sua dedizione, in un angolo sempre a pregare e ad ascoltare tante confessioni al giorno: quest’uomo, che aveva dato la vita per il Vangelo rischiando davvero, che mi consegnava quel ministero: fu un grande dono».
A Gerusalemme, ad assistere alla celebrazione di ordinazione, c’erano i genitori del 27enne fra’ Rodolfo, la mamma Ines e il babbo Guido, assieme al giovane don Mauro Sassolini, vice parroco della parrocchia del Giglio, a Montevarchi, dove la famiglia Cetoloni si era trasferita, e la mamma di lui. E don Sassolini sarà anche domenica in cattedrale, alla Messa giubilare, alla quale sono attesi anche alcuni vescovi e il Provinciale dei Frati minori della Toscana, Livio Crisci.
In occasione di questo anniversario, il settimanale diocesano Toscana Oggi uscirà con un’edizione speciale e una tiratura aumentata. In occasione del 50esimo del vescovo emerito, la diocesi sta pensando anche ad un dono personale da fargli, ma anche a sostenere un progetto a lui caro: l’aiuto ai giovani Guaranì nel Chaco Boliviano, dove operano i missionari francescani della Toscana, per la formazione degli stessi ragazzi. Per partecipare, in modo libero, alla raccolta le modalità sono le seguenti: tramite bonifico, all’iban IT93R0503414302000000007325 intestato a diocesi di Grosseto; causale: Cinquantesimo vescovo Rodolfo. In alternativa, le offerte possono altrimenti essere consegnate al proprio parroco entro il 27 giugno 2023.
Dopo l’ordinazione a Gerusalemme (dove era stato inviato per studiare Sacra Scrittura al Biblicum), fu a Roma, dove conseguì la Licenza in Sacra Scrittura. Il suo primo incarico fu, poi, ad Arezzo: vice parroco nella parrocchia di Saione, all’epoca retta dai francescani. Da lì fu mandato, quindi, a Fiesole, dove iniziò una delle stagioni più feconde del suo ministero: il forte impegno nell’ambito giovanile, con gli incontri mensili dei giovani, che arrivavano da tutta la Toscana e l’avvio, nel 1982, della Marcia francescana, che dura ancora oggi. Fu vice maestro e maestro dei frati studenti di teologia, poi, nel 1985, a 39 anni, venne eletto ministro provinciale dei Frati Minori della Toscana. Terminato questo servizio di governo, fu di nuovo a Fiesole, dove nel 2000 venne raggiunto dalla nomina a vescovo della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Ricevette l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Fiesole il 20 maggio dell’anno giubilare. Nel 2013 il trasferimento alla sede vescovile di Grosseto, che ha retto fino al 9 agosto 2021, quando ha passato il pastorale al vescovo Giovanni.
Attualmente, da vescovo emerito della diocesi, padre Rodolfo ha scelto di restare a vivere a Grosseto, in seminario, offrendo la sua disponibilità per supplire quando il vescovo Giovanni è impegnato altrove o per sovvenire anche alle necessità di qualche parrocchia. Segue poi un Istituto di suore francescane e da alcuni mesi la Cet gli ha chiesto di riprendere il servizio di assistente regionale dell’Unitalsi. Resta, infine, il suo impegno per la Terra Santa soprattutto attraverso il lavoro nella Fondazione Giovanni Paolo II.