GROSSETO – E’ partita anche a Grosseto, con il gazebo allestito sabato pomeriggio nel centralissimo corso Carducci, la campagna per la raccolta firme contro “l’utero in affitto”, promossa a livello nazionale da parte di Fratelli d’Italia.
“La maternità surrogata – spiegano il coordinatore regionale toscano, onorevole Fabrizio Rossi, il coordinatore provinciale, Luca Minucci e il presidente del circolo di FdI Grosseto, Luca Vitale -, in Italia è già vietata dall’articolo 12, comma 6, della Legge n. 40 del 2004. Il nostro partito, con l’integrazione contenuta nella proposta di Legge in discussione in questi giorni in Parlamento propone di rendere la gestazione per altri (Gpa o maternità surrogata) un “reato universale”: cioè illegale anche qualora tale procedura avvenga all’estero. Infatti, tale proposta di legge prevede all’art. 1 quanto segue: “Al comma 6 dell’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, è aggiunto, infine, il seguente periodo: le pene stabilite dal presente comma si applicano anche se il fatto è commesso all’estero”.
“La battaglia che sta portando avanti Fratelli d’Italia contro la maternità surrogata, a differenza di come qualche altra forza politica della sinistra e alcune associazioni Lgbtq+ vorrebbero far passare, non è una battaglia che va contro le famiglie omogenitoriali o quant’altro, ma si tratta di una campagna politica contro la pratica “dell’utero in affitto” fine a se stessa. Pratica che consideriamo aberrante, in quanto trasforma la vita in merce, umiliando nel contempo la dignità delle donne e non tutela minimamente i figli nascituri e minori. Per questo, non vogliamo che attraverso l’iscrizione nei registri dell’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali nati all’estero tramite maternità surrogata, si legittimi, di fatto, una pratica che in Italia è vietata”, concludono Fabrizio Rossi, Luca Minucci e Luca Vitale.