FOLLONICA – C’è un’interessante bottega a Follonica. È la “Bottega artigiana” e i protagonisti sono i bambini e le bambine della classe quarta della scuola primaria Rodari (Istituto comprensivo Follonica1) che guidati dalle loro docenti stanno scoprendo la bellezza del costruire con le proprie mani, rispettando i tempi e le doti di ciascuno.
Con la “Bottega artigiana – Rodari 2030”, realizzata in collaborazione con Vincenzo Moretti, sociologo e ideatore del manifesto internazionale del “Lavoro ben fatto”, i piccoli artigiani coltivano verdure nell’orto didattico, fabbricano manufatti, producono libri e sperimentano le nuove tecnologie.
«In questo anno scolastico – spiegano le insegnanti – il filo conduttore della nostra “Bottega artigiana” è il centenario della città di Follonica”. E nei giorni scorsi, i bambini e le bambine della quarta di Rodari hanno avuto una importante opportunità: in anteprima hanno infatti visitato la mostra dal titolo “La fabbrica riapre” sui cento anni di Follonica, in corso di allestimento alla Fonderia 1. L’iniziativa è curata dall’artista follonichese apprezzato in tutto il mondo Giuliano Giuggioli, in collaborazione con i colleghi Claudio Cionini e Dario Vella.
«La fabbrica riapre – spiegano le insegnati – è un progetto dell’artista Giuliano Giuggioli che, in occasione del centenario della città e dei suoi cinquanta anni di carriera artistica, con il patrocino dell’Amministrazione comunale, ha riaperto le porte della fonderia di via Roma. All’interno dell’antico centro per la lavorazione della ghisa, Giuggioli, con Claudio Cionini e Dario Vella, dipingeranno tre tele lunghe quattro metri e alte due che narrano l’evoluzione di Follonica dalla città fabbrica, passando dall’attualità fino alle sue evoluzioni future. La nostra classe quarta è andata in anteprima a visitare la mostra. E le ragazze e i ragazzi hanno dimostrato un grandissimo interesse, assistendo con entusiasmo al lavoro dei tre artisti. Ringraziamo i tre artisti e l’Amministrazione comunale per questa importante opportunità».