GROSSETO – Lo splendore degli abiti di moda del Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti ‘sfila’ a Grosseto, per ricreare il dinamismo e l’effervescenza della società della Bassa Toscana nel secondo Dopoguerra.
Arriveranno dal 17 giugno al 3 settembre, nel Polo Culturale delle Clarisse, lo spazio in cui si terrà la mostra I favolosi anni ’60 in Maremma. Nel segno di Ico Parisi, promossa all’interno del programma espositivo di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi.
Le Gallerie degli Uffizi (delle quali il museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti fa parte) contribuiranno all’esposizione con quattro capi della loro prestigiosa collezione, firmati da stilisti che hanno segnato la moda degli anni Sessanta. Tra questi, due abiti da cocktail, uno di Federico Forquet, l’altro di Mila Schön, e due costumi da bagno di Dianora Marandino: montati su quattro manichini, sono stati collocati in un allestimento ispirato a due strutture ricettive turistiche del tempo ed arricchito da fotografie, disegni e oggetti di design d’epoca. Obiettivo della mostra, rievocare il fervido ambiente turistico della Maremma degli anni Sessanta, evidenziando il dialogo tra le espressioni artistiche e culturali, tra design e frequentatori del posto.
La mostra è contestualizzata in tre luoghi – simbolo, due hotel e una chiesa, testimonianza del prolifico turismo negli anni Sessanta in Maremma.
Il primo è l’hotel Lorena, posto in maniera strategica sulla via Aurelia. Fu inaugurato nel 26 novembre 1960, ma chiuso negli anni Duemila. L’architetto Ico Parisi lo arredò secondo il gusto di design italiano più aggiornato, dove solitamente svolgeva la sua attività. Il secondo è l’hotel Corte dei Butteri, situato vicino al mare: fu ideato e realizzato interamente da Parisi, dopo la bonifica della palude che copriva in precedenza la zona. Anche la clientela, più riservata rispetto a quella del primo hotel, manifestava una sensibilità improntata ad un più consapevole rispetto per la natura. I costumi da bagno di Dianora Marandino esprimono, attraverso le forme di trame e tessuti, lo stretto rapporto con la natura circostante, come testimoniato dalla scelta del cotone e dalle decorazioni colorate dipinte a mano, che rimandano agli elementi del paesaggio. Ulteriore ambiente della mostra è la chiesa di Santa Maria dell’Osa, parte del complesso dell’hotel Corte dei Butteri e anch’essa testimone di intervento nella piena considerazione della scena naturale.
I due abiti da cocktail prestati dal Museo della Moda e del Costume degli Uffizi ne rappresentano la clientela raffinata e dinamica. Il soprabito di Federico Fourquet del 1968, dal taglio svasato ben definito, presenta sul fianco destro cinque cerchi l’uno dentro l’altro, dai colori neutri come il beige, il color panna, il marrone. L’abito abbinato, sempre databile al 1968, richiama il colore chiaro del primo cerchio del soprabito e presenta sul lato destro un cerchio nero. Il confronto tra forme e colori del soprabito e miniabito comunica un certo geometrismo tipico del gusto del tempo; il secondo abito è un completo femminile in due pezzi di Mila Schön, del 1965 circa, tutto di colore azzurro.
Le linee verticali dei bordi della giacca e dell’abito dialogano con quelle curve dello scollo, dei bottoni e della parte inferiore delle tasche.
I due costumi di Dianora Marandino, firmati a mano, mostrano la stessa attenzione al dialogo tra moda e ambiente circostante. Il tessuto naturale del cotone e le forme geometriche dipinte a mano, richiamano elementi del paesaggio naturale marittimo e campestre.
Il presidente di Fondazione CR Firenze, Luigi Salvadori: “Una ‘prima volta’ davvero originale per ‘Terre degli Uffizi’, al debutto a Grosseto con una rassegna un po’ fuori dai canoni tradizionali delle esposizioni che caratterizzano questo ciclo così apprezzato dal pubblico e dagli studiosi. Grazie agli abiti prestati dagli Uffizi, il Polo delle Clarisse si trasforma in un atelier che non mancherà di incantare il pubblico con un allestimento davvero suggestivo, che rimanda ad una stagione ancora ben presente nella memoria collettiva. Quel periodo post bellico che guardava al futuro con molte speranze e che era felice di farsi contaminare dalle migliori espressioni culturali ed artistiche che stavano nascendo con grande entusiasmo nei territori più vivaci del nostro Paese”.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “Negli stessi giorni in cui si svolge a Firenze la celebre kermesse di Pitti Uomo, la mostra di Grosseto propone il versante femminile della moda nei ruggenti anni Sessanta, in spazi che diventano essi stessi parte integrante della mostra. Con questa iniziativa, Terre degli Uffizi si rivolge non solo alle forme artistiche più tradizionali, ma a tutto l’ambiente socio-culturale del tempo, promovendo la Moda come una forma nobile dell’estetica: scultura dipinta, materia di riflessione, motore dell’economia e parte del dibattito culturale e sociale del tempo”.
Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: “Accogliere in città “I favolosi anni ‘60. Nel segno di Ico Parisi” è per noi un grandissimo onore. è la prima volta che il Polo culturale Le Clarisse diviene sede espositiva di una mostra inserita all’interno del progetto “Terre degli Uffizi, un’idea nata dalle mente brillante di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e dalla Fondazione CR Firenze, che risponde perfettamente ai nuovi bisogni del turismo esperienziale. Visitando le sale del nostro Polo culturale, i visitatori avranno l’opportunità di tornare indietro nel tempo fino alla Grosseto degli anni d’oro dei ‘favolosi anni Sessanta’, un periodo di formidabile sviluppo sociale ed economico. Ringrazio, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa incredibile mostra che, attraverso i lavori di allestimento architettonico del designer Ico Parisi e gli abiti d’epoca provenienti dal Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, dona uno sguardo insolito sulla Maremma, non più quella ormai nota a tutti, legata a Dante o alla riforma lorenese, ma la Maremma del boom economico, delle gite e delle vacanze al mare”.
Il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari: “Questa prestigiosa mostra impreziosisce con un’atmosfera del tutto nuova il nostro Polo culturale Le Clarisse. Abbiamo l’occasione di ripercorrere un periodo storico che ha lasciato tracce indelebili anche a Grosseto, soprattutto nella cultura e nell’arte, nella moda e nel design. Rievochiamo così gli ambienti disegnati da Parisi attraverso fotografie d’epoca e oggetti di collezioni private e riportiamo a nuova vita splendidi capi provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, rafforzando il legame con il territorio. Le testimonianze dell’arredo interno dell’Hotel Lorena nella piazza della stazione a Grosseto e dell’Hotel Corte dei Butteri con l’annessa Chiesa di Santa Maria, lungo l’Aurelia, che portano la firma di Parisi, prende così forma una mostra originale e contemporanea, risultato di un lavoro che ha visto la collaborazione di tanti: ringraziamo tutti coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione, a partire dalle Gallerie degli Uffizi con il direttore Eike Schmidt, la Fondazione CR Firenze con il presidente Luigi Salvadori e Carlo Sisi e le curatrici della mostra Lucia Mannini e Anna Mazzanti”.