FOLLONICA – Grande festa al Teatro Fonderia Leopolda per il centenario di Follonica. I cittadini si sono riuniti per assistere ad una serie di eventi organizzati proprio per rendere omaggio alla storia e alla cultura della città del Golfo. La giornata si è aperta alla sala Allegri, con una seduta speciale del Consiglio comunale, durante la quale è avvenuto l’annullo filatelico con il timbro dei 100 anni e sono intervenuti la presidente del Consiglio comunale Francesca Stella e il sindaco Andrea Benini.
«Difficile mettere insieme tutta la storia e le storie che hanno caratterizzato i primi cento anni della città – dichiara Andrea Benini -. L’anniversario del Comune non è qualcosa di astratto ma riguarda da vicino la comunità, la molteplicità di persone che si impegnano e devono affrontare anche momenti come la crisi del lavoro. Credo che sia nostra responsabilità far luce sulle difficoltà che riguardano i cittadini, perché essere una comunità significa spendersi per far sì che nessuno si senta escluso. Faccio gli auguri a tutti noi perché se è vero che se siamo qui a festeggiare i cento anni dalla nascita di Follonica è anche vero che una città nasce ogni giorno».
Sono poi state consegnate le chiavi della città a tre figure di spicco che hanno portato in alto il nome di Follonica in Italia e nel mondo. Si tratta di Paola Caselli, direttrice del Max Planck Institute for extraterrestrial Physics di Monaco di Baviera (uno degli istituti di ricerca più famosi di astrofisica); della professoressa Cecilia Laschi, impegnata nella ricerca scientifica nella robotica e di Vanessa Incontrada, personaggio pubblico molto in vista nel mondo dello spettacolo e della moda.
«Sono abituata a fare seminari – commenta Paola Caselli -, ma sono davvero molto emozionata stavolta. Follonica la porto nel cuore e la faccio conoscere sempre a tutti, è un posto meraviglioso. Penso che noi tutti siamo fortunatissimi e non ci rendiamo conto di quanto sia importante vivere qui».
«Grazie veramente per questo premio – dichiara Vanessa Incontrada -. Non sono follonichese ma è come se lo fossi. Ho scelto di vivere qui perché amo questa città e mi sento a casa: vorrei ringraziare i cittadini perché mi hanno sempre protetta. È un mondo in cui mi sento bene, vorrei ringraziare mio figlio e Rossano Laurini, che mi ha fatto conoscere bene la città. Grazie di cuore a tutti».
«Anche se mi sposto molto le mie radici sono qui – afferma Cecilia Laschi -. Mi viene sempre in mente l’immagine di un elastico, alla fine torno sempre. Sono orgogliosa e onoratissima, spero di poter restituire quello che questa comunità mi ha dato».
Una giornata che è servita anche a ripercorrere i punti fondamentali della storia di Follonica, dalle origini passando per la vocazione industriale legata alla produzione della ghisa, fino alla svolta come cittadina turistica.
«Nel suo gonfalone Follonica guarda al mare – ha commentato il presidente della Regione Eugenio Giani – ma in realtà è anche saldamente ancorata alla terra, alla Maremma. Follonica è un centro che viene illuminato nella sua modernità a partire dal 1834, quando Leopoldo II iniziò a puntare sulla ghisa, come viene ben raccontato nel libro “Mare di ghisa”. Nella sua capacità di trasformarsi è passata da grande centro siderurgico a cittadina balneare. Qui ho sempre respirato un clima di comunità, a partire dal periodo estivo, quando la città si apre ai turisti, fino alle tradizioni del folclore come il Carnevale, senza mai perdere la tendenza all’innovazione che ha caratterizzato i primi anni della città».
Nella seconda parte del pomeriggio il palco del Teatro Fonderia Leopolda ha ospitato due presentazioni, per la vivace regia di Sergio Sgrilli: quella del libro “Mare di ghisa, inchiesta sui primi cent’anni del Comune di Follonica”, una raccolta di saggi a cura di Alberto Prunetti, e quella del docufilm “La fabbrica delle storie” del regista Francesco Falaschi e dello sceneggiatore Sacha Naspini, con due proiezioni integrali alle 16:30 e una seconda proiezione alle 21.