COLLINE METALLIFERE – «Siamo consapevoli, come comitato “Lido Santini” che collabora con le comunità locali delle Colline Metallifere, che per lo sviluppo del sistema fotovoltaico un fattore limitante è la disponibilità di superfici, e fanno bene i sindaci ad opporsi alla costruzione di impianti fotovoltaici che vanno ad occupare il suolo agricolo che produce cibo». Inizia così la lettera scritta dal comitato “Lido Santini” al presidente della Regione Eugenio Giani e agli assessori regionali.
«L’utilizzo di pannelli solari – prosegue il comitato – in copertura delle discariche e delle aree minerarie dismesse potrebbe essere un’occasione per contrastare la crisi climatica, creare occupazione e soddisfare il fabbisogno energetico delle comunità che vivono nelle aree un tempo centri dell’industria mineraria. Sono infatti numerose le superfici disponibili a Niccioleta, Fenice Capanne, Boccheggiano che possono accogliere un numero importante di metri quadri di pannelli fotovoltaici per produrre energia».
«Dagli incontri che il comitato “Lido Santini” ha avuto con le comunità locali e dalle prime risposte che emergono dal questionario diffuso dal Consiglio di frazione di Niccioleta agli abitanti, emerge la consapevolezza del ruolo importante che potrebbe avere l’installazione di impianti fotovoltaici sulle discariche minerarie bonificate e ancora da bonificare in vista di un rinnovato uso degli spazi collettivi e dei beni comuni. In questo senso, le comunità locali di Niccioleta, Fenice Capanne, Boccheggiano potrebbero svolgere un ruolo strategico in termini di produttori di energia: potrebbero addirittura configurarsi come importanti comunità energetiche che utilizzano le installazioni fotovoltaiche come strumento di rilancio territoriale, rendendo economicamente sostenibili nuove attività produttive localizzate nei paesi dell’entroterra delle Colline Metallifere».
«È appunto con questo spirito – conclude il comitato – basato sulla promozione attiva delle Comunità locali che ci proponiamo di approfondire i temi della partecipazione e della gestione condivisa del patrimonio territoriale per favorire un progetto partecipato che sappia coniugare la salvaguardia del patrimonio archeologico minerario e al tempo stesso formulare progetti innovativi per generare un futuro eco-sostenibile».