ISOLA DEL GIGLIO – «La drammaticità ingravescente dei problemi connessi alla variazione climatica e il conseguente necessario governo della transizione energetica impongono riflessioni e decisioni non più procrastinabili». Esordiscono così i consiglieri comunali Guido Cossu e Armando Schiaffino che propongono l’istallazione di una pala eolica per alimentare il dissalatore dell’isola.
«L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili – spiegano – comporta però, allo stato attuale, tutta una serie di difficoltà che motivano l’enorme scarto che esiste fra la retorica delle buone intenzioni, espresse dalla politica, e la realtà delle cose, per cui si può ragionevolmente sostenere che allo stato dell’arte delle tecnologie le risorse fossili continueranno ancora a lungo a essere dominanti nel bilancio energetico nazionale. La questione dirimente sul futuro delle nuove rinnovabili resta la capacità di essere utilizzate senza il supporto di meccanismi finanziari di incentivazione».
«L’economicità della fonte energetica rinnovabile (solare o, nella fattispecie, eolica) utilizzata ai soli fini della dissalazione non sarebbe negativamente condizionata dalla discontinuità della produzione e dalla conseguente necessità di utilizzo di accumulatori. In altre parole, se l’intero ciclo continuasse fino alla produzione di acqua dissalata, non esisterebbe la necessità di stoccaggio di elettricità, né sarebbero necessari i costi legati all’elettrificazione dei trasporti per l’adattamento delle reti di trasmissione/distribuzione».
«Come noto – proseguono i consiglieri comunali -, all’Isola del Giglio già esiste un impianto di dissalazione gestito dall’Acquedotto del Fiora e finanziato, a suo tempo, con fondi delle politiche comunitarie che consentirono, non solo la realizzazione del dissalatore, ma anche il rinnovo delle condotte di adduzione per il problema delle perdite nella rete, la realizzazione di nuovi depositi per aumentare la capacità di stoccaggio dell’acqua prodotta, nonché l’interramento e il potenziamento dei cavidotti elettrici dalla zona dove si sarebbe dovuta installare la pala eolica (poi non realizzata per ritardi burocratici) fino all’impianto di dissalazione. La successiva normativa della Regione Toscana in materia di linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti eolici ne avrebbe poi sconsigliata la realizzazione nelle piccole isole dell’arcipelago toscano. Per l’Isola del Giglio si evidenziava, come principale elemento di criticità, l’essere interessata dal passaggio di notevoli contingenti di avifauna migratoria, argomento risibile considerato che, nella parte dell’isola non vincolata a Parco Nazionale, è autorizzata la caccia. Ulteriore opinabile argomentazione contro l’eolico era che “su isole di ridotte dimensioni dove i migratori notturni si fermano in gran numero, è presumibile che le probabilità di collisione con ostacoli quali le pale siano particolarmente elevate”. A tale proposito giova comunque ricordare che “le turbine con il rotore di forma cilindrica hanno un impatto più limitato sul paesaggio e sull’avifauna. (Regione Toscana – Direzione generale delle politiche territoriali e ambientali – Energia Eolica – 2004)».
«Quindi, l’impianto di dissalazione dell’Isola del Giglio è attualmente alimentato con energia elettrica della locale centrale, prodotta con gasolio ed estremamente onerosa anche dal punto di vista economico. In una nota del 17 settembre 2017 l’allora presidente dell’Acquedotto del Fiora, Emilio Landi, scriveva: “Per quanto riguarda l’energia elettrica attivata per il funzionamento, l’Acquedotto del Fiora è consapevole dell’impegno economico necessario e a questo proposito ha aderito a un progetto generale assieme ad altri Enti e società per la ricerca di fonti energetiche alternative”. Considerato che la realizzazione anche di una sola pala eolica, posizionata come nel progetto iniziale nel punto più ventilato e meno visibile dell’isola (area ex discarica) comporterebbe la possibilità di produrre energia a costo zero e quindi acqua in quantità addirittura superiori alle esigenze idriche dell’isola, anche nei mesi di maggiore affluenza turistica (giova qui ricordare che l’acqua di mare nei mesi estivi è più calda e che nel processo di dissalazione a osmosi inversa la maggiore temperatura dell’acqua in entrata aumenta la resa produttiva)».