ORBETELLO – Il mondo sportivo lagunare è in lutto per la perdita di Palmiro Bosi, storico presidente dell’Unione sportiva Orbetello, che si è spento nella tarda serata di ieri dopo una lunga malattia.
Bosi, classe 1965, che gestiva un centro medico nel centro storico di Orbetello insieme alla famiglia, era nato a Neghelli, quartiere alle porte della cittadina lagunare a cui era ancora molto legato, in primo luogo dai mille ricordi d’infanzia che raccontava con il sorriso sulle labbra a chiunque glielo chiedesse.
Da anni aveva preso il timone della squadra bianco celeste, era il capitano di una barca che non sempre ha navigato in acque tranquille, ma di cui rimaneva saldamente alla guida con affetto e dedizione per tenere sempre alto il vessillo della storica società, guadagnandosi riconoscenza e ammirazione da parte di coloro che, insieme a lui, cercavano di raggiungere obiettivi sempre più importanti.
Appena la notizia della morte ha iniziato a circolare, si sono susseguiti moltissimi messaggi di saluto, cordoglio e vicinanza alla moglie e ai 3 figli.
«Ci sono quelle notizie che non si vorrebbero mai dare, e per le quali le parole non si riescono a trovare nè sarebbero mai abbastanza – si legge nel comunicato ufficiale della squadra – Chiunque faccia parte di questa immensa società si stringe vicino alla famiglia Bosi per la scomparsa del nostro presidente Palmiro. Un caloroso abbraccio alla moglie Olivia ed ai figli Gian Marco, Alessandro e Valentina. Con Palmiro se ne va colui che ha permesso di continuare a far vivere questi gloriosi colori contro mille avversità, dove tanti si permettevano solo di parlare. Ha dato anima e cuore fino all’ultimo giorno, ed il minimo che chiunque possa fare è non dimenticarlo mai. Presidente, amico, babbo, per tanti che hanno calcato il prato verde del Vezzosi. Verrà ricordato come uno dei più grandi uomini che l’Unione Sportiva Orbetello abbia avuto in oltre 110 anni di storia. Orgoglioso fino all’ultimo giorno del suo cuore biancoceleste. Un dolore immenso da non poter descrivere. Ciao Palmi. Ciao Pres»