ISOLA DEL GIGLIO – «Il sequestro e rimozione degli ormeggi abusivi a Giglio Campese porterà conseguenti danni di immagine ed economici alle attività turistiche, commerciali e artigianali connesse alla mancata approvazione del Piano di utilizzo aree demaniali. Per questo chiediamo la dimissione del sindaco» a dirlo i consiglieri comunali di opposizione Guido Cossu e Armando Schiaffino.
«Con numerose precedenti interrogazioni consiliari volevamo conoscere le intenzioni dell’Amministrazione comunale circa l’elaborazione del Piano operativo, le strategie e i tempi per la sua adozione e approvazione. Nella stessa interrogazione si chiedeva: “di conoscere le ragioni della mancata adozione del Piano operativo e di chi fossero le responsabilità per il perdurare dell’assenza di questo strumento vitale per il Comune».
«A tali richieste il sindaco non ha risposto. Il Piano operativo, insieme agli altri strumenti urbanistici avrebbe dovuto costituire una delle più importanti attività che questa Amministrazione doveva portare avanti, senza ulteriore indugio».
«Il Piano strutturale è stato approvato il 23 dicembre 2013 (con il contributo essenziale dell’allora minoranza poiché la maggioranza non aveva i numeri per farlo); il comunicato comunale, che cita il provvedimento per l’avvio del procedimento urbanistico, è avvenuto in data 18 Maggio 2018, cioè quasi cinque anni dopo; l’approvazione definitiva non è ancora avvenuta con una totale paralisi di qualsivoglia iniziativa pubblica e privata» proseguono Guido Cossu e Armando Schiaffino.
I consiglieri proseguono rivolgendosi al sindaco Sergio Ortelli: «Nei giorni scorsi la magistratura, attraverso la Guardia costiera ed i Carabinieri, ha messo sotto sequestro il porticciolo e diverse imbarcazioni ormeggiate nello specchio acqueo antistante la Torre medicea di Giglio Campese; la vicenda, conseguente alla mancata approvazione del Piano di utilizzo delle aree demaniali, la cui piena e completa responsabilità è da attribuire alla S.V. incapace di portare avanti l’attività urbanistica ed edilizia dell’intero territorio comunale, è già apparsa sui quotidiani e sui social e ha già provocato danni economici irreversibili e di immagine a un territorio con preminente vocazione turistica. La situazione risulta grave e seria, chiedono alla S.V. di considerare chiusa la sua esperienza amministrativa e politica e dare la parola al popolo sovrano».