GROSSETO – Di seguito il discorso del prefetto, Paola Berardino, per la Festa della Repubblica.
Saluto le Autorità civili, militari e religiose, le cittadine e i cittadini e tutte le rappresentanze della comunità di questa provincia.
Saluto con affetto i giovani oggi qui presenti. I ragazzi sono i cittadini del presente e del futuro ed è indispensabile che colgano quanto prima il senso del 2 giugno, momento così importante per la storia del nostro Paese. Per questo motivo anche quest’anno sono stati coinvolti nella cerimonia, con la lettura del discorso del Presidente Mattarella da parte di Elena.
Desidero ringraziarvi tutti sentitamente per essere oggi qui, in questa piazza, cuore della città di Grosseto, per celebrare insieme il 77°Anniversario della fondazione della Repubblica Italiana.
Sono trascorsi quasi due anni dal mio insediamento presso questa sede e la conoscenza diretta e approfondita del territorio, che ho potuto acquisire grazie alla disponibilità al dialogo e al confronto con le tante componenti vitali di questa comunità, mi hanno restituito l’immagine di una provincia meravigliosa, che è andata ben aldilà delle originarie aspettative.
In questa mia esperienza preziosa si è dimostrata l’articolazione istituzionale del nostro Paese: dalla Regione Toscana, alla Provincia di Grosseto, ai 28 Comuni, insieme alle diverse espressioni sociali: i corpi intermedi, le piccole e medie imprese, l’associazionismo e il volontariato.
Ciò ha permesso di fare rete per affrontare, insieme, le tante sfide che ogni giorno si presentano, con l’obiettivo di riuscire a dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini.
Permettetemi un ringraziamento particolare ai sindaci, donne e uomini impegnati nel compito di amministrare i nostri Comuni.
I Comuni – lo attesta la nostra storia millenaria – sono l’Italia. Sono la Repubblica, come recita l’art.114 della nostra Costituzione.
Voi Sindaci svolgete quotidianamente una funzione strategica e il lavoro che conducete con le altre istituzioni locali può contribuire a ridurre i divari, le distanze, a sollecitare i progressi.
Diminuire le distanze nella possibilità di esercizio dei diritti: perché oggi, tuttora, tra realtà urbane e aree interne, tra centri di grande collegamento, comunità montane e realtà insulari, non sempre i diritti e i servizi riescono ad essere assicurati in maniera eguale.
Ora, i Comuni sono chiamati ad assumere responsabilità nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Abbiamo l’opportunità di colmare ritardi strutturali, per rafforzare strategie di sviluppo sostenibile, per ammodernare la pubblica amministrazione, per allungare il passo nell’innovazione, per potenziare il welfare.
C’è la possibilità per il nostro Paese di ridurre i propri squilibri interni, di stare al passo con i tempi, anzi di accelerare nelle transizioni ecologica e digitale.
Davanti a noi si presenta una stagione di grandi prospettive e di decisioni impegnative.
I Comuni ne saranno certamente un motore. Consentitemi, ancora, di ringraziare in modo speciale i rappresentanti
delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, del Corpo dei Vigili del Fuoco e delle Polizie Locali, del personale sanitario e dell’associazionismo, del volontariato e dell’amministrazione pubblica in tutte le sue articolazioni, per lo straordinario sforzo che quotidianamente svolgete.
Un impegno, mi preme sottolinearlo, che alla base fa leva su eccezionali doti e capacità professionali e umane, di rigore ed equilibrio, che rappresentano il portato di un percorso fatto di esperienza, sensibilità istituzionale e tecnica, senso di responsabilità e spirito di sacrificio a rischio anche della propria vita.
Infine, in occasione del centenario di fondazione dell’Aeronautica Militare, un sentito ringraziamento va al IV Stormo di Grosseto per la passione, lo spirito di squadra e il senso del dovere che contraddistinguono la vostra attività. Vi auguro un radioso “volo verso il futuro”.
Dopo questi doverosi ringraziamenti, in una giornata come questa, permettetemi un ricordo per le vittime dell’alluvione dell’Emilia Romagna e un pensiero ai tanti nostri concittadini in difficoltà anche nelle Regioni
Toscana e Marche. Sono migliaia quelli che hanno dovuto lasciare le proprie case, che le hanno viste devastate dall’acqua. Tanti hanno subito la devastazione delle loro aziende.
Come ha ricordato il Presidente Mattarella, vi è una grande sofferenza che richiede un grande impegno di solidarietà da parte di tutta l’Italia, che si sta manifestando in questi giorni, anche grazie al prezioso contributo degli uomini e delle donne delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa e del volontariato grossetano.
In questa occasione mi fa piacere ricordare le parole che Italo Calvino, scrittore particolarmente legato a questo territorio, e di cui celebriamo il centenario dalla nascita, scriveva nel Marcovaldo: “Le stagioni riaffiorano nelle vicende atmosferiche”.
Ripartiamo da qui. Passata l’emergenza, viene il tempo dell’azione di rilancio e di ripresa del territorio.
L‘auspicio è che questo avvenga attraverso una rinnovata condivisione dei principi e dei valori costituzionali, a partire da una lettura attenta dell’art. 9, da poco modificato, con il quale l’ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare, e la legislazione passata si dovrà adeguare.
C’è una diffusa presa di coscienza riguardo l’esigenza di difendere l’ambiente, che deve tradursi ora in una convinta e concreta operatività.
Potremmo non avere un “secondo tempo”. Se vogliamo lasciare alle future generazioni un pianeta dove l’umanità possa vivere e prosperare in pace, dovremo compiere, tutti assieme, progressi decisivi nella transizione ecologica.
Ribadiamo con convinzione che la sicurezza del territorio, la sicurezza delle opere pubbliche, la sicurezza sui luoghi di lavoro sono parte integrante dei diritti della persona e di conseguenza le garanzie, i controlli e la vigilanza sono doveri inderogabili e costituiscono un fattore rilevante e determinante della qualità della vita, della sua sostenibilità e del suo sviluppo.
Questo è l’orizzonte che dobbiamo e vogliamo avere davanti. Un Paese che cresca in unità, in cui le disuguaglianze – territoriali e sociali – che attraversano le nostre comunità vengano meno.
Un’Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo.
Una Nazione che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, attraverso un impegno costante nella difesa dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni.
Una Repubblica capace di rafforzare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche.
Viva l’Italia, Viva il Popolo Italiano, viva la Repubblica!