SCARLINO – «I sedili della discordia sono riapparsi come per miracolo negli stessi luoghi del centro storico, solamente spostati di qualche metro oppure vicino dove, se non creano problemi alle Belle Arti ne creano comunque ai cittadini» così i gruppi consiliari di opposizione PensiAmo Scarlino, Per Scarlino, Scarlino Insieme intervengono sulle panchine della discordia che erano state criticate anche dallo storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
«Per Pasqua, mentre in tutta Italia iniziava la stagione turistica, siamo tornati sulle negligenze dell’amministrazione comunale di Scarlino riguardo la sciagurata storia infinita degli arredi al Capoluogo ormai noti come “l’orrore inutile”. L’ultima puntata aveva visto il ricovero urgente per manutenzione presso la ditta costruttrice pochi mesi dopo il loro posizionamento, al quale è seguita una lunga degenza presso il capannone comunale, finché i sedili della discordia sono riapparsi».
«Partiamo dalla famigerata piazza centrale, oggetto delle attenzioni del Sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi – prosegue l’opposizione -; qui probabilmente la Sovrintendenza ha confermato il divieto intorno al monumento di Garibaldi e per eluderlo l’Amministrazione ha pensato bene di metterne una sola, in un angolo proprio adiacente ai tavoli del ristorante estivo all’aperto, così chi si siede sarà al centro della tavolata con la speranza gli venga offerto un crostino o una pappardella e con la paura di vedersi portare il conto!».
«Al di là della facile ironia, la cosa è seria e come diceva una canzone “voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha” : l’unica spiegazione plausibile è che pur di non ammettere l’errore (ancora non si è capito se tecnico o forzatura politica), la giunta Travison ha preferito perseverare con la posa degli altri arredi ormai acquistati (in totale 15) tappezzando il borgo di questi corpi estranei “del tutto incongrui con i caratteri storici e identitari del centro storico” come avevano detto dagli uffici della sovrintendenza».
«Così in quest’opera di collage mal riuscita, ben quattro panchine sono stati posizionate al piazzale della Stella fra lo scompiglio dei residenti di Rocca già disagiati per la morfologia del luogo, ed ora impossibilitati ad usare quel parcheggio vicino casa e costretti a lasciare le auto nel lontano piazzale del Castello. Anche nella zona di Porta a Mare sono state posizionate altre sedute sugli stalli di un parcheggio, contribuendo ulteriormente a peggiorare la già difficile situazione dei parcheggi per i residenti, tra scelte cervellotiche come la ZTL tutto l’anno e i parcheggi con disco orario all’interno di tutto il centro storico».
«Che dire poi della distesa di sedili lungo il belvedere di via Roma, dove già c’erano panchine a sufficienza, già ribattezzata “Via delle panchine miste”, ed in ultimo lo spregio (perché di questo si tratta) di collocarne due là dove da anni un’attività commerciale apparecchiava un chiosco temporaneo, penalizzandola gravemente per la prossima stagione turistica».
«Di tutto ciò non venga incolpata la Soprintendenza a sproposito, nei suoi pareri infatti si parlava “di non compatibilità, in termini di collocazione e consistenza geometrica dimensionale dei nuovi arredi, con la tutela del valore culturale del monumento a Garibaldi, e del fronte principale del Palazzo Comunale, già Palazzo Pretorio” vietando quindi punti precisi, ma senza imporre altre posizioni. Questa è stata solamente una scelta arbitraria di questa giunta leghista che poteva decidere di porli in parte a Scalo e al Puntone ed evitare questo brutto mescolone, a dispetto nel borgo già pieno di problematiche irrisolte».
«Cara sindaca Francesca Travison, se l’intento – come diceva Nanni Moretti – era quello di farsi notare certamente ci siete riusciti, ma purtroppo a rimetterci è solo Scarlino. L’unica consolazione, poiché si tratta di “elementi amovibili” come ci avete risposto in un’interrogazione consiliare, sarà che è solo questione di tempo e di aspettare l’estate 2024 per rimediare ai misfatti di un’amministrazione inadeguata e pasticciona» concludono i consiglieri di minoranza».