CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – L’Enrico I, l’enorme chiatta lunga 35 metri e larga 12, ha terminato venerdì i lavori di escavo e dragaggio all’interno del porto canale di Castiglione della Pescaia dove era in fase di ripristino la navigabilità.
«Un attento lavoro di squadra che ha visto protagonisti i tecnici del Comune, la Capitaneria di porto di Porto Santo Stefano e l’Ufficio locale marittimo di Castiglione della Pescaia ma soprattutto – ricordano Elena Nappi e Federico Mazzarello, rispettivamente sindaco e assessore al demanio – il significativo apporto dei nostri operatori portuali con i quali abbiamo avuto sin da subito un rapporto continuo e costante al fine di garantire una buona riuscita dei lavori e minori disagi possibili. Dobbiamo loro un ringraziamento particolare per la disponibilità e la collaborazione dimostrata prima e durante i lavori».
«Se la prima rilevante fase è stata quella del reperimento delle risorse, avute grazie alla Regione Toscana, quella dei lavori è sicuramente stata la fase più delicata e d’impatto per il nostro territorio – spiegano Nappi e Mazzarello -. Adesso ci auguriamo che i lavori svolti diano a tutti i fruitori i benefici sperati. L’ultimo grande dragaggio nel canale risaliva ormai alla fine degli anni novanta, ci ricordano i nostri operatori portuali e siamo felici che questi lavori ci riportino a quegli anni, visti i buoni risultati mantenuti per tanto tempo, pur sapendo che anche questi interventi non saranno per sempre considerando che quello di Castiglione è un porto canale ed ha bisogno di manutenzione continua».
«Nello specifico – spiegano Nappi e Mazzarello – sono stati tolti i corpi morti e le catenarie ed installati i nuovi sistemi di ormeggio con vite elicoidale. Da progetto è stata poi ristabilita una profondità idonea ad una navigabilità in sicurezza di tutte le imbarcazioni avendo dragato un volume di sedimenti pari a 10.000 metri cubi fino alla foce».
«Le lavorazioni purtroppo sono iniziate con quindici gironi di ritardo – ricordano i due amministratori – a causa delle condizioni meteo sfavorevoli che non permettevano alla chiatta di lasciare le coste liguri. Questa situazione inizialmente ci ha creato non pochi disagi ma, grazie alla professionalità della ditta incaricata e dei nostri tecnici, oltre alla fattiva collaborazione dei concessionari e dei pescatori, siamo riusciti a garantire un normale svolgimento dei lavori sino alla conclusione delle manovre di escavo entro la fine di maggio come ci eravamo prefissati. Una sinergia complessa: draga, camion che trasportavano i materiali e la discarica che li riceveva per lo smaltimento si sono coordinati con qualche difficoltà iniziale ma senza nessun inconveniente irrisolvibile. Adesso – precisano Nappi e Mazzarello – rimane da ripristinare la zona di lavorazione a terra, in programma dopo la festa del 2 di giugno che ci risulta essere un week-end da tutto esaurito per il nostro paese».