FOLLONICA – Si intitola “Il lavoro femminile in Africa” il progetto presentato al Piccolo Mondo di Follonica, che vede il Rotary Club impegnato a sostegno delle donne africane, con la collaborazione della fotoreporter Cinzia Canneri e dell’Amministrazione comunale.
«Il Rotary nel corso della sua lunga storia ha sempre cercato di rendere la vita delle persone migliore, garantendo cure, sostegno, possibilità – dichiara il presidente dell’associazione Salvatore Acquilino -. Non abbiamo come obiettivo il fare beneficienza o elargire fondi ma costruire le condizioni affinché uomini e donne possano vivere le stesse opportunità in ogni angolo del pianeta. Questo è il senso del servire: costruire opportunità, garantire il diritto alla vita, attraverso il progetto Polio Plus della Rotary Foundation, garantire il diritto all’istruzione, garantire il diritto a vivere nel luogo nel quale nasciamo o scegliamo di vivere».
«Quando si parla di diritti sociali non possiamo e non avere una visione globale, proprio perché la nostra associazione è un’associazione globale. In questa ottica, in collaborazione con la fotoreporter Cinzia Canneri e la commissione parità di genere del comune di Follonica, abbiamo deciso di attivare il progetto “Il lavoro femminile in Africa, un’opportunità di sviluppo sociale ed umana, attivazione di percorsi d’impresa per donne vittime di violenza” totalmente finanziato dal Rotary Club di Follonica, presentato alla comunità in un evento benefico al Piccolo Mondo, con il sostegno delle amministrazioni locali».
Il 3 novembre 2020 è scoppiata la guerra in Tigray tra governo Federale etiope, alleato con l’esercito eritreo e le milizie Amhara, contro il Tplf (Fronte popolare di liberazione de Tigrè). È stata una guerra atroce con 800 mila morti e dove la fame e la violenza sessuale contro le donne sono state usate come armi di guerra. Il loro corpo è diventato un campo di battaglia: come atto punitivo per le donne che erano fuggite dall’Eritrea e vivevano nei campi profughi del Tigray e come atto di sterminio di una razza per le donne tigrine. Da questa guerra molte donne sono rimaste ferite in modo permanente e hanno avuto figli. Il progetto aiuterà una ragazza eritrea che ha avuto un bambino da uno stupro avvenuto in Tigray durante la guerra. L’aiuto consiste in un percorso di avvio di una caffetteria ad Addis Abeba sotto la supervisione di una missionaria e quella del Rotary.
Il presidente Salvatore Acquilino e Cinzia Canneri si recheranno personalmente in Etiopia nel prossimo autunno per seguire personalmente lo start-up dell’attività ed essere di supporto nella gestione organizzativa.
«L’impegno a sostenere questo progetto – conclude il Rotary – è un atto di solidarietà non assistenziale, ma di sviluppo delle capacità di resilienza di una di queste vittime per potersi costruire un futuro migliore nel quale dove ha deciso di restare a vivere, senza fuggire dalla sua terra».