GROSSETO – «Il Pci era presente al presidio davanti al comune di Grosseto e ha ribadito che gli atti che hanno portato all’intitolazione di via Almirante rappresentano un oltraggio alla Costituzione per un territorio che ha visto il caporione missino tra gli attori principali e responsabile delle stragi e degli eccidi che si sono consumati anche in provincia di Grosseto». A dichiararlo è il segretario del Pci di Grosseto Luciano Fedeli, dopo il Consiglio comunale in cui si è discusso dell’intitolazione di una via della città a Giorgio Almirante.
«La sua attività politica durante il regime fascista è nota – continua il Pci – e scritta nelle pagine di una storia che lo ha persino visto come fautore e sostenitore delle leggi razziali essendo segretario e redattore della rivista “la difesa della razza” sulla quale scrisse nel 1942 “Il razzismo ha da essere cibo di tutti”. Intitolare quindi, in nome di una falsa pacificazione, una via a chi si è reso protagonisti di tali fatti e spudoratamente si è messo dalla parte del fascismo, della Repubblica Sociale e, nel dopoguerra, ha continuato la sua attività politica in questa direzione è un’offesa ai valori e ai principi della nostra Costituzione».
«Dobbiamo dire no a via Almirante in nome degli 83 minatori trucidati a Niccioleta, di Norma Parenti, dei morti di Maiano Lavacchio e degli altri civili caduti sotto il fascismo, per non ucciderli ancora e calpestare il loro sacrificio. Queste sono le motivazioni per le quali si deve dire no per non offendere le cittadine e i cittadini che hanno liberato il Paese e scritto la Costituzione con la loro Resistenza. Per questi motivi ci appelliamo al Prefetto di Grosseto e ricorreremo nelle sedi opportune contro gli atti approvati dal comune che oltraggiano non solo Grosseto, tutta la Provincia e offendono la memoria».
«Non si può agire in nome della sovranità del popolo quando si calpestano i valori fondanti la nostra Repubblica, non ci sono maggioranze che possono approvare atti contro la Costituzione antifascista e soprattutto non si può parificare chi si è sacrificato ed ha combattuto con i boia che hanno massacrato e compiuto delitti effimeri in nome di una pacificazione che chiede invece il rispetto di quei valori scritti anche con il sangue di chi ha lottato contro il fascismo e i fascisti come Almirante».