BRACCAGNI – Capitano Ultimo, al secolo Sergio De Caprio, l’uomo che, a capo del gruppo CrimOr dei Carabinieri, ha arrestato Totò Riina ha trascorso la giornata che segna il trentunesimo anniversario della strage di Capaci parlando di legalità ai bambini della scuola elementare “Amilcare Concialini” di Braccagni.
Non è stata una visita casuale, perché questa piccola scuola del Comune di Grosseto è quella che il ‘Sergio De Caprio bambino’, figlio del comandante dei Carabinieri del paese, ha frequentato e, dopo cinquanta anni, ha soddisfatto il desiderio di tornarvi.
Lo ha fatto insieme ad alcuni compagni di classe visitando le aule in cui ha studiato e incontrando i docenti e i bambini, ma anche i vecchi paesani che lo hanno visto crescere, prima di iniziare quella carriera nei Carabinieri che lo ha portato ad essere protagonista di alcune delle più grandi inchieste italiane e diventare anche protagonista di uno sceneggiato televisivo con la sua figura interpretata da Raul Bova.
Non sono mancati momenti di emozione per Sergio De Caprio, che si è presentato a volto coperto a causa della taglia della Mafia che ancora pende sulla sua testa e che lo costringe a vivere sotto scorta, accolto dal dirigente Angelo Salvatore Costarella e dall’assessore all’Istruzione di Grosseto Angela Amante, ma soprattutto dai docenti e dagli alunni che lo hanno letteralmente riempito di domande.
“Oggi celebriamo il valore delle piccole comunità – ha commentato Capitano Ultimo – quelle in cui si cresce sani, in cui si vive nel rispetto reciproco, in cui ci si integra anche se si viene da fuori, in cui ci aiutiamo. È la comunità in cui anche io sono cresciuto e che mi sono portato con me durante tutta la mia carriera. Siete voi il nostro futuro – ha aggiunto- non dovete mai perdere il senso di amicizia che vi lega e dovete sempre guardare noi, perché finché lo fate noi sappiamo che ci giudicate”.
Durante la pausa per la ricreazione Capitano Ultimo ha visitato la scuola e non sono mancati i momenti di emozione, visto che a Braccagni è rimasto legato, tanto da citare sempre questa piccola comunità come il luogo in cui è cresciuto e lo ha formato.
“Molto bello e toccante l’incontro con Morea Bernasconi, Gherarda Filadelfi e Torero Mariani, rispettivamente titolari dei bar e ristoranti del paese e del forno che spesso Sergio De Caprio cita tra i ricordi dell’infanzia, ma anche quello con il suo professore delle medie Flavio Melani, pittore ultranovantenne, amico della famiglia De Caprio e suo professore, che aveva realizzato due dipinti della Chiesa di Braccagni e che ha donato durante l’incontro un quadro a Ultimo ed uno alla scuola di Braccagni. Toccante anche l’abbraccio con i compagni di classe e con alcuni paesani giunti a salutarlo all’uscita della scuola. Così come il saluto con i Carabinieri che lavorano in quella stessa stazione in cui lui è cresciuto e il parroco Don Maurizio Marta che guida quella comunità da lui frequentata e la chiesa in cui si è sposato” racconta chi ha organizzato l’incontro.
“Un momento coinvolgente ed emozionante – ha commentato il dirigente Angelo Salvatore Costarella– che resterà nella memoria di tutti noi, ma soprattutto dei bambini che hanno conosciuto un personaggio di questo spessore, che ha frequentato la loro stessa scuola e che si è distinto per il bene fatto indossando la divisa dei Carabinieri e oggi con la sua Associazione che aiuta le persone in difficoltà, trasmettendo loro il valore della giustizia e della legalità”.
L’intervista video è di Carlo Vellutini.