GROSSETO – «Salutiamo con favore l’approdo della “questione via Almirante” in Consiglio comunale, poiché questo è il luogo in cui la democrazia si compie e dove è normale e sano discutere. Per ciò che ci riguarda, riaffermiamo la nostra totale contrarietà all’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, del tutto inopportuna soprattutto in Maremma, dove Almirante firmò l’atroce manifesto che portò alla strage di Niccioleta». Inizia così la nota dei “Riformisti verso il Terzo Polo” firmata dai due consiglieri comunali di Grosseto Valerio Pizzuti e Rita Bernardini (appartenente al Gruppo Misto di minoranza).
«Impossibile, alla luce di ciò, vaneggiare di una possibile “pacificazione”, non essendo possibile archiviare un episodio così drammatico e dal significato così profondo. Né può essere offerta in contropartita l’intitolazione di una via a Enrico Berlinguer, che anzi parificherebbe due figure dalla storia e dallo spessore completamente differenti. Come si suol dire, oltre al danno, pure la beffa».
«Ci auguriamo dunque che quel dibattito democratico che si è finalmente attivato faccia prevalere la ragionevolezza e che quindi lo sconsiderato progetto di toponomastica sia archiviato. Se così non fosse, però, la nostra battaglia non potrà esaurirsi. Davanti a una posizione ostinata e la conseguente approvazione di via Almirante, infatti, dichiariamo sin da subito la nostra intenzione di procedere alla raccolta di firme per l’indizione di un referendum consultivo, come previsto dal regolamento comunale».
«Saranno quindi in quel caso i cittadini a mettere la parola “fine” a questa sconsiderata querelle, con l’arma più potente, ovvero il voto democratico. Non abbiamo paura di misurarci in questa competizione referendaria, perché siamo certi che i valori della democrazia e dell’antifascismo siano patrimonio di tutti i grossetani e che questa voce uscirà forte dalle urne».