GROSSETO – E’ nata ufficialmente domenica pomeriggio la Gea Baskin, la squadra di basket inclusivo. Questa disciplina, nuova per la città di Grosseto, è nata grazie a un progetto voluto dal presidente della Gea Basketball, David Furi, dal vicepresidente Edoardo Furi, da Sara Restante e Mario Santi, che hanno coinvolto una serie di associazioni di volontariato: Iron Mamme, Associazione Italiana Persone Down, Skeep, Uscita di Sicurezza, Unione Italiana Ciechi Ipovedenti, Cooperativa Il Sole e Associazione Italiana Sindrome “X Fragile”.
La Gea da sempre lavora anche per far sì che la pallacanestro diventi un fenomeno sociale, per tutti. Alla presentazione della squadra sono intervenute anche autorità cittadine, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l’assessora al sociale Sara Minozzi, la consigliera provinciale Cecilia Buggiani, che ha presentato per l’occasione il progetto “Idee in movimento”, e la consigliera Carla Minacci.
Una dimostrazione di quello che è il baskin è stata data da due formazioni del Costone Siena, società che ha vinto il campionato europeo nel 2018, che sono sfidate in due tempini da sei minuti, con il dirigente Sante Carminucci che ha spiegato al numeroso pubblico presente sugli spalti del Palasport di via Austria le regole del baskin. Al termine di questa esibizione sono stati chiamati in causa gli atleti della Gea Baskin, emozionati nel momento di calcare per la prima volta il Pala Austria, dopo alcuni allenamenti.
L’iniziativa è stata un susseguirsi di emozioni, con applausi a scena aperta, mamme che hanno accompagnato il figlio per farlo entrare nel gruppo della squadra, ma c’è stato anche chi, come la presidente dell’Associazione Skeep, Cristiana Artuso, che ha strizzato l’occhio alla nuova disciplina, sognando di vedere in campo anche i suoi ragazzi speciali.
“Per noi è stato un giorno molto importante, atteso. Con orgoglio abbiamo fatto il primo passo in questo mondo, dando vita alla Gea Baskin, alla quale hanno già aderito sette ragazzi – ha detto il presidente della Gea, David Furi – Una realtà nuova per la nostra citta, ma presente in tutta Italia. E’ il punto d’arrivo di un percorso che ho fatto insieme a Sara Restante e Mario Santi”.
“Grazie a tutti per la presenza, partecipazione e sostegno – ha aggiunto Edoardo Furi – E’ stato fatto un piccolo ma significativo passo. Il baskin è appena iniziato e abbiamo grandi progetti”.
“Il baskin è uno sport che tocca il cuore – secondo Sara Restante e Mario Santi – perché è inclusivo, permette a tutti di giocare. Gli atleti vengono scelti in base alle capacità, non alle loro disabilità; possono giocare uomini, donne, disabili, giovani, anziani. Uno sport inclusivo a tutto tondo. E in base a un numero che viene assegnato, i protagonisti possono muoversi a tutto campo oppure sistemarsi nell’area all’interno del canestro laterale in attesa che un compagno lo chiami in causa per effettuare un tiro libero”.