FOLLONICA – «Sulla rimozione dei testi relativi agli atti del Consiglio Comunale e della Giunta si è scritta una grave pagina della politica follonichese». A dichiararlo sono il capogruppo di Fratelli d’Italia Danilo Baietti, il consigliere di FdI Sandro Marrini e il coordinatore FdI Agostino Ottaviani.
«Se infatti si è capito come la normativa sulla privacy vada a cozzare con il sacrosanto diritto di trasparenza, ancora non si è ben compreso quali siano state le dinamiche che hanno portato ad un oscuramento così repentino e generalizzato degli atti deliberativi. O meglio, dalla capigruppo svoltasi giovedì 18 maggio, una cosa sembrerebbe essere stata chiara: nessuno era a conoscenza della volontà di oscuramento se non il segretario comunale».
«Gli stessi consiglieri di maggioranza alla riunione lamentavano a più riprese la scelta di rimozione degli atti – proseguono da Fratelli d’Italia -, invocando insieme ai capigruppo di minoranza un bilanciamento fra trasparenza e privacy e contestando il taglio generalizzato effettuato. La domanda quindi sorge spontanea: se la maggioranza e la giunta non erano a conoscenza di questa decisione e, di conseguenza non era avallata da nessuno, poteva il segretario comunale intestarsi in solitaria la prerogativa di falcidiare gli atti comunali trascurando, come fosse una frivola sciocchezza follonichese, il principio di trasparenza della azione amministrativa?».
«Come Fratelli d’Italia riteniamo che l’organo preposto a prendere la decisione su questo oscuramento fosse la Conferenza dei capigruppo o che perlomeno essa dovesse essere convocata prima di effettuare questo taglio generalizzato. Questo perché i consiglieri comunali, eletti dal popolo, sono l’elemento di congiunzione fra la macchina amministrativa e la popolazione che li ha votati ed essi hanno tutto il diritto di essere informati su quelle decisioni che mettono a repentaglio un principio per noi cardine come la trasparenza nei confronti del cittadino».
«Per questo consideriamo gravissimo l’atteggiamento del segretario comunale perché, se fosse che anche ci sbagliamo e la conferenza dei capigruppo non fosse l’organo preposto a prendere tale decisione, sicuramente essa doveva essere convocata per discutere, preventivamente, questa nuova volontà.
Soprattutto perché, operando con una fretta ingiustificata, si sono andati a togliere centinaia e centinaia di atti, dove non si violava la privacy di nessuno a testimonianza di come le cose fatte in fretta e furia riescano sempre male e, in questo caso, danneggino i diritti di informazione dei cittadini anche su gli atti passati».
«A supporto di ciò perfino alcuni allegati al regolamento urbanistico non sono più consultabili, neanche dai professionisti. Infatti, se vi si clicca sopra, si apre una schermata che recita “ Errore 5011 accesso non consentito. La visualizzazione degli allegati non è permessa”. Il risultato di questa geniale operazione è che se i cittadini volessero consultare delibere pubblicate da più di 15 giorni, dovrebbero fare richiesta di accesso agli atti agli uffici comunali. Uffici già più volte definiti come oberati di lavoro e col rischio dunque di bloccarli, nel rispondere alle istanze di accesso agli atti dei cittadini».
«Per questo – concludono gli esponenti di Fdi – riteniamo che il sindaco debba non solo dare massima celerità alla riattivazione completa degli atti, ma debba anche prendere provvedimenti seri nei confronti del segretario comunale poiché i consiglieri, non solo di minoranza, ma anche di maggioranza, sono stati scavalcati senza alcuna comunicazione, ma soprattutto perché, tagliando indistintamente tutto, si è creato un danno ai cittadini e al loro sacrosanto diritto di conoscenza dell’attività amministrativa».