GROSSETO – «Stiamo lavorando per diventare la prima geen city d’Italia e questo contributo importante porta ad un risparmio pari al consumo di energia elettrica di circa 700 appartamenti in un anno» il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colona commenta così gli sforzi fatti con Sistema per sostituire i punti luce della città e delle frazioni aggiornandoli con tecnologia a led. Un’operazione che ha riguardato circa 10mila punti luce, e da cui restano fuori solo quelle linee gestite direttamente da Enel (circa 1.800 punti luce).
Tra l’altro i risparmi ottenuti, dopo tre anni di lavoro, sono stati certificati dal Gestore dei servizi energetici. Un percorso, questo, iniziato nel 2017 con l’affidamento di 10 mila punti luce a Sistema Srl che, da allora, ha gestito e portato avanti l’intero intervento. La riqualificazione dell’impianto e il suo efficientamento energetico, considerato vantaggioso sia per la salvaguardia di risorse ambientali che economiche, ha comportato un investimento di 3,8 milioni di euro, sostenuto interamente dalla stessa società comunale.
«La riqualificazione dell’intero impianto di pubblica illuminazione comunale, con la sostituzione di apparecchi a sorgente Led, ha generato un risparmio del 70% dell’energia elettrica. Il Gestore dei Servizi Energetici ha certificato che, tra il primo luglio 2021 e il 10 giugno 2022, l’efficienza energetica degli oltre 6 mila Led ha generato oltre 2 milioni e 150 mila kWh risparmiati, evitando l’emissione di 960 tonnellate di CO2» afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«Le casse comunali hanno risparmiato 500 mila euro annui nel 2021 e oltre 900 mila euro per l’anno 2022, segnato dai costi energetici per la guerra Russia-Ucraina. Conseguentemente, ogni nucleo familiare ha visto una spesa ridotta di oltre 40 euro all’anno».
«L’insieme dei risparmi energetici ed economici hanno fatto sì che il Comune di Grosseto ottenesse il riconoscimento di ben 401 Tee (Titoli di efficienza energetica), meglio conosciuti come Certificati bianchi».
Introdotti nel 2001, i Tee riconosono il conseguimento di risparmi energetici attraverso l’applicazione di tecnologie e sistemi efficienti. Il loro importo, anziché essere correlato all’importo investito, è correlato al risparmio energetico effettivamente conseguito, quantificabile sulla base delle letture dei contatori, nella fase ante e post intervento.
Questi certificati, la procedua per il conseguimento è stata curata da un’azienda maremmana, la Riesco, certificano, appunto, il 55% dell’intero sistema pari a 6mila punti luce.
Ma come funzionano? È Alberto Paolini, direttore generale di Sistem, a spiegarlo: «Le aziende che inquinano molto sono tenute ad acquistare questi certificati bianchi da chi inquina meno». Un modo per sostenere economicamete chi riesce ad abbattere le emissioni e in qualche modo “sovvenzionare” le buone pratiche. Paolini e Mauro Squarcia, presidente di Sistema, si sono detti soddisfatti del risultato ottenuto.
Come detto la gestione della pratica è stata affidata a Riesco Spa, la società grossetana accreditata dal Gse Spa, che, dopo aver concertato l’algoritmo per la rendicontazione dei risparmi, ha monitorato per 12 mesi oltre 100 contatori, misurando e rilevando le letture. I 401 Tee sono stati venduti al prezzo di 255,1 €/Tee per un totale di 102.295,10 euro.
Ossia circa 100 euro l’anno.
I certificati bianchi saranno riconosciuti per i primi cinque anni di vita del nuovo impianto, per cui la Certificazione dei risparmi da parte del Gse SpA porterà nelle casse di Sistema oltre 500 mila euro, accorciando il Pay Back dell’investimento sostenuto.
«In Italia i Tee rilasciati lo scorso anno, nella Pubblica illuminazione, sono stati 27.000 – afferma l’amministratore delegato Riesco, Filippo Calvano -. L’intervento di Sistema da solo, quindi, ha generato l’ 1.5% dei Certificati Bianchi di tutti gli efficientamenti di Pubblica Illuminazione italiana».