ORBETELLO – Un convegno sull’anguilla e in particolare su quella europea che è considerata specie in via di estinzione, tanto che a livello nazionale è stato deciso di interrompere la pesca per sei mesi, creando diversi problemi alle aziende e ai pescatori. L’evento è in programma a Orbetello (Grosseto) il 24 maggio ed è organizzato da Laguna Art Factory insieme a Confcooperative Fedagripesca Toscana: è atteso il sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste Patrizio Giacomo La Pietra.
Sarà presentato un progetto sul futuro della filiera, a cura di Piro, Serracchiani e del professore dell’Università di Bologna Oliviero Mordenti. Nel pomeriggio, dopo la degustazione dei prodotti tipici della Maremma, è previsto un workshop dal titolo “Obiettivo anguilla: creazione di un polo nazionale ad Orbetello sullo studio e il monitoraggio delle anguille”. Una delle particolarità della giornata è la partecipazione dei ragazzi della prima media dell’Istituto comprensivo Don Milani di Orbetello e degli studenti dell’Istituto professionale enogastronomico Del Rosso: i primi si occuperanno della liberazione delle anguille in laguna, i secondi proporranno la degustazione dei prodotti della tradizione della laguna di Orbetello.
Tra i presenti il presidente della cooperativa ‘I Pescatori di Orbetello” e consigliere di Confcooperative Fedagripesca Toscana Pier Luigi Piro, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola, il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti, il presidente di Confcooperative Toscana Claudia Fiaschi, il vicepresidente nazionale di Fedagripesca Paolo Tiozzo e il presidente di Banca Tema Francesco Carri. A dare il via alla giornata sarà Chiara Serracchiani di Laguna Art Factory.
«Questo convegno ha più obiettivi – spiega Pier Luigi Piro, che è anche consigliere di Fedagripesca Toscana -. Il primo è avvicinare i ragazzi all’ambiente e al problema dell’anguilla. E poi è necessario porre l’attenzione su una criticità legata al presente, l’interruzione della pesca per sei mesi a livello nazionale: serve un’opera di prevenzione, non è questa la soluzione in grado di sostenere l’ambiente. Scienza e natura si devono incontrare per cercare di ripopolare i fiumi, i mari e fare in modo che tutto torni alla normalità: per il mondo della pesca interrompere per sei mesi l’attività non risolve niente, anzi dà adito al bracconaggio. Tuteliamo prima di tutto mari e fiumi».
«Quella della pesca alle anguille è una gestione che in Italia segue rigide regole per la salvaguardia della specie – afferma Paolo Tiozzo vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative -. Ma i pescatori qui ad Orbetello hanno fatto uno sforzo in più, si sono fatti promotori di un progetto di ripopolazione e studio delle anguille che punta sulla ricerca scientifica per garantire un futuro a questa risorsa ittica e all’economia legata a queste produzioni. Un esempio concreto di come la tutela delle risorse non debba per forza seguire solo la strada dei divieti».