GROSSETO – «Il Fosso beveraggio, con la sua carica batterica da Escherichia coli 400 volte superiore al valore limite massimo consigliato per gli scarichi in corpi idrici superficiali, è una fogna a cielo aperto, e contribuisce sicuramente ai ripetuti divieti di balneazione emessi per le spiagge di Marina di Grosseto in occasione di piogge estive intense» così una lettrice, Laura Coralli, scrive in una lettera inviata al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«Ho letto che il sindaco ha firmato l’ordinanza attraverso la quale il Comune di Grosseto chiede all’Acquedotto del Fiora, in qualità di gestore del servizio idrico integrato, di provvedere – entro e non oltre 7 giorni a partire da mercoledì 11 maggio – al ripristino dello stato dei luoghi del Fosso dei Molini, a valle dell’impianto di depurazione di San Giovanni in località Pianetto».
«Leggo ancora: In virtù della continua attività ispettiva e di vigilanza che l’Amministrazione comunale porta avanti attraverso la Polizia municipale ed a seguito di numerose segnalazioni cittadine, è stato dato corso ad una serie di sopralluoghi durante i quali i tecnici hanno accertato la presenza nel fosso di fanghi di depurazione sul fondo del corso dell’acqua» prosegue la lettera.
«Signor sindaco, a me fa molto piacere vedere che lei si preoccupa a fronte di questi inquinamenti che possono mettere a rischio la sicurezza e la sanità pubblica, nonché l’ambiente…. ma cosa mi dice sul Fosso beveraggio che è una fogna a cielo aperto iniziando dal quartiere le Gemme per poi confluire nel San Rocco?».
«Il Fosso beveraggio era un nobile fosso della Bonifica che nasceva dal bacino di calma della Steccaia, che portava la sua acqua alle locomotive della stazione ferroviaria di Grosseto e poi entrava nella campagna di Barbanella profumato, con i pesci, le libellule, le rane, dava acqua alle coltivazioni, al bestiame… Beveraggio. Una perla così è stata piegata alla logica del profitto, anziché salvaguardare l’ambiente e fare depurazione che peraltro è addebitata alle singole utenze da AdF. L’ultima piena di fognatura è entrata la sera del 12 maggio, di cui invio la foto scattata davanti a casa mia; odore nauseabondo, nera e soda come la pece, velocemente diretta a Marina di Grosseto. Una delle tantissime piene che lascia dopo il suo passaggio l’habitat ideale per le zanzare, le mosche, i ratti nonché assorbenti appesi alla vegetazione. Con la presente desidero informarLa che lo scolmatore scarica sul Fosso beveraggio le acque nere non per fenomeni eccezionali ma diverse volte ogni anno» prosegue la mail inviata al sindaco.
«E che dire del continuo scorrere di acqua puzzolente anche quando non piove e quindi, in teoria, non dovrebbe entrare in funzione lo scolmatore presente nel rondò di viale Uranio. Signor sindaco, lei emise l’ordinanza n. 60 del 24 maggio 2022, ordinando a tutti i proprietari di immobili aventi qualsiasi destinazione d’uso ubicati sul lato sinistro e sul lato destro del Fosso Beveraggio, elencando tutte le vie del Verde Maremma dalla via Castiglionese fino all’Aurelia nord di verificare, senza indugio, il recapito degli scarichi di propria competenza e di rimuovere immediatamente o comunque non oltre il termine perentorio di giorni 15 dalla emanazione dell’atto, se presenti, gli allacci delle acque reflue di qualunque origine dalla conduttura bianca delle fognature separate».
«Ad oggi, ci dite che state verificando ma, a distanza di un anno, non sono cessati assolutamente gli sversamenti abusivi. Non è cambiato niente se non in peggio. Possiamo sapere cosa è stato controllato ? lo mi auguro che voglia sedersi al tavolo con i suoi tecnici e con quelli di AdF, come uomini di buona volontà che sanno che il futuro passa anche da qui. Le posso assicurare che questa situazione è condivisa oltre a me da tutte le persone che gravitano nella zona, abitanti, proprietari di orti, parenti, amici, sportivi che si allenano o fanno passeggiate nel verde della campagna lungo le sue sponde per la strada di Barbanella Vecchia».