CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Il dado è tratto! Nel consiglio comunale di ieri, martedi 16 maggio, si è consumato l’ultimo atto di una vicenda iniziata anni fa con l’orto del Lilli e che si è conclusa, a nostro avviso, nel peggiore dei modi e che porterà un grave danno all’economia di questo paese: 4.770 metri cubi che la società Scav-prema doveva realizzare all’orto del Lilli e che non ha realizzato» affermano Ianetta Giannotti e Aldo Iavarone consiglieri comunale de l’Alternativa.
«Nel 2015 la giunta Farnetani inserisce sul piano regolatore un intervento urbanistico C1, C2, C3 per attività commerciali di vendita prodotti alimentari e non. Si arriva così alle elezioni del 2021 dove l’attuale amministrazione presenta un master-plan per l’area Paoletti destinata ad una rigenerazione urbana con un’area verde, strutture di pubblica utilità (ambulatori, associazionismo del volontariato, strutture per servizi sociali, ecc), ma nessuno menziona, durante la campagna elettorale, l’ipotesi di un ulteriore supermercato di grande distribuzione».
«E’ solo alcuni mesi fa, con la creazione di due rotatorie distanti 50 metri l’una dall’altra a servizio chiaramente della Conad e di tutte le fotografie che ritraggono il sindaco Elena Nappi con cartelli riportanti il marchio Conad che questa ipotesi prende campo. Ad oggi, con l’approvazione della variante urbanistica da parte di questa maggioranza, questa amministrazione cede alla Scav-prema una superficie edificabile di 3.900 metri più altri 500 con capacità edificatoria di 8 metri di altezza, ben lontani dai 4.770 metri cubi (realizzabili 35.000 metri cubi circa)» proseguono i consiglieri di opposizione.
«Non sappiamo se la Scav-prema li costruirà, ma sappiamo per certo che questa volumetria, se realizzata, sarà l’ennesimo centro commerciale che porterà, così come ha portato a Grosseto, una desertificazione dei centri storici e delle attività presenti. In un paese di 4.000 abitanti escluse le frazioni ci sembra che cinque catene di grossa distribuzione siano decisamente troppe e ci chiediamo quale sia l’interesse per la collettività».
«Le poche attività rimaste faticano a sbarcare i mesi invernali con affitti elevati, bollette alle stelle ed introiti sempre più bassi. Non dimentichiamo altresì che la Conad effettuerà vendita di altre categorie merceologiche e così assisteremo impotenti alla chiusura e al deprezzamento di fondi commerciali. Se fosse stata un’operazione trasparente, se fosse stata di interesse pubblico e di impulso all’economia, perché tacere? Perché non presentarsi ai cittadini dicendo loro che sarebbe nato l’ennesimo supermercato?».
«Si registra ancora un atteggiamento di chiusura e non condivisione con i cittadini dell’amministrazione Nappi pensando che la cosa pubblica sia di sua proprietà e, come ha ribadito il sindaco in Consiglio comunale, “Ho vinto e faccio come mi pare”».