MANCIANO – La consulta per il sociale e giovani del Comune di Manciano vuole unirsi alle associazioni che hanno già denunciato, a seguito dell’uccisione della psichiatra Barbara Capovani, «i problemi che da anni affliggono, anche della nostra zona, il sistema di servizi di salute mentale, portato avanti con abnegazione e passione da pochi operatori, in solitudine e senza sicurezze. Gli eventi tragici devono aiutarci a riflettere costruttivamente».
«Siamo assolutamente contrari alla riapertura dei manicomi, “lager” di cui si è ripreso a parlare dopo la morte della dottoressa, perché siamo fermamente convinti che i malati psichiatrici abbiano lo stesso diritto di tutti gli altri malati ad essere curati con rispetto della persona. Le tristi statistiche riguardanti la malattia mentale nel nostro territorio, devono portare senza indugio a uno sforzo di miglioramento di assistenza a livello locale e di prossimità investendo in salute mentale, sostituendo chi va in pensione, investendo su posti letto per ricoveri psichiatrici, abbattendo le liste d’attesa per la psichiatria infantile» prosegue l’amministrazione di Manciano.
La Consulta per il sociale e giovani è stata nominata coordinatore della consulta dipartimentale della salute mentale per la Provincia di Grosseto per la Asl Toscana sud est. «Cercheremo di portare la voce della nostra provincia denunciando però che purtroppo le associazioni di familiari e utenti della salute mentale a causa delle nuove regole del terzo settore saranno costrette a chiudere e ricordo che la mancanza di volontari vuol dire non avere più il polso dei problemi. Ci uniamo al dolore collettivo per la scomparsa della dottoressa Barbara Capovani, augurandoci che questa tragedia possa essere, per quanto possibile, una spinta forte al ripensamento dei servizi esistenti per un miglioramento della qualità della vita di tutti».