CASTEL DEL PIANO – «Guendalina Amati parla di sicurezza ma non nomina Castel del Piano dove governa il centrodestra» così interviene Marcello Ramacciotti, ex amministratore pubblico dell’Amiata.
«La consigliera di Fratelli d’Italia Guendalina Amati ha affrontato sulla stampa la situazione dell’ordine pubblico caratterizzata da frequenti episodi di violenze e di risse, anche con feriti. Certamente una condizione preoccupante e pericolosa per la collettività e le regole della vita civile e sociale».
«L’ultimo episodio, il più eclatante per partecipazione e per la sua dinamica in due tempi, è avvenuto a Castel del Piano la scorsa settimana. Ebbene, nella sua foga pregiudiziale e nel livore contro la sinistra ed il Pd, la consigliera ha fatto uno slalom generale sull’Amiata, dove la condizione non è certo uniforme e tanto grave, per non citare e scrivere Castel del Piano, dove si sono susseguiti molti episodi con violenze e feriti, con schiamazzi ed azioni di disordine pubblico».
«Perché Guendalina Amati non ha scritto Castel del Piano? Perché a Castel del Piano, ormai da circa quattro anni, governa il centrodestra, con FdI di Guendalina Amati forza determinante, che vinse le elezioni cavalcando gli slogan sull’ordine e la sicurezza, sulla cacciata degli immigrati, sul presidio del territorio» prosegue la nota.
«Dopo quattro anni di governo di centro destra a Castel del Piano la situazione è certamente più grave e del resto rispecchia il degrado nel quale versa l’abitato e tutto il Comune: abbandono quasi a se stesso della manutenzione, del decoro urbano, del verde pubblico, dei parchi e dei viali dove mancano centinaia alberi; di fatto nessuna opera pubblica realizzata e progettata per il futuro».
«Una qualche similitudine con quello che si sta sempre più delineando anche a livello nazionale: ordine pubblico con sempre più risse, danni ai negozi ed alle auto, accoltellamenti, sparatorie, violenze private e sulle donne, con immigrati che sbarcano a decine di migliaia in più rispetto al passato, il lavoro nero e precario che imperversa con salari e garanzie sempre più ridotte, il costo della vita e le tariffe che corrono: fino a quanto continueranno a dare le responsabilità ai predecessori? Ormai governano da circa otto mesi con la maggioranza parlamentare solida numericamente».