GROSSETO – Missione compiuta per il Grifone, che si scrolla di dosso paure e incertezze e coglie l’agognata permanenza in serie D, per la gioia di tifosi, addetti ai lavori e soprattutto della dirigenza, in primis il patron Gianni Lamioni (foto di Paolo Orlando). Non è stata una salvezza diretta, tranquilla e archiviata il prima possibile come negli intenti della nuova proprietà, ma ha comunque il profumo dell’impresa, il sapore della giusta ricompensa a fatiche, difficoltà, malumori ma anche speranze, lavoro, passione e perseveranza.
La gara secca all’impianto fiorentino Bozzi, vista la permanenza della squalifica dello Zecchini fino al 31 maggio, aveva un solo imperativo: vincere o perlomeno non perdere, grazie al miglior piazzamento in classifica rispetto ai rivali. In caso di parità, sarebbe bastato mantenere gli equilibri fino alla fine dei supplementari per un Grosseto ultimamente con le armi spuntate in attacco ma con precedenti incoraggianti contro il team di Calori, ovvero una vittoria e un pareggio.
A proposito di campionato, il Grifone ha totalizzato 41 punti grazie a dieci vittorie e undici pareggi, oltre a tredici nefaste sconfitte, con trentasette reti in attivo e quaranta in passivo, in un’annata che è stata anche un percorso a ostacoli in crescendo, passando attraverso tre presidenze, da Di Matteo a Guida fino al tifoso e maremmano doc Antonio Fiorini, amico storico del proprietario Lamioni, e tre allenatori ovvero Silva, Liguori e Cretaz, che hanno accompagnato il cammino di una rosa quasi rivoluzionata fra novità e vecchie conoscenze nel mercato autunnale, dove a far il suo ingresso in biancorosso è stato anche il direttore sportivo Filippo Vetrini, ex Gavorrano e Follonica Gavorrano.
Unica certezza e costanza per gli unionisti, in una stagione da montagne russe, è stata la loro straordinaria tifoseria, che partita dopo partita, in casa come in trasferta, ha incitato i giocatori facendo sentire la sua vicinanza fatta di cori, tamburi e bandiere anche a costo di rimanere al di fuori di una recinzione come per le gare disputate su campo neutro a porte chiuse. Come oggi a Firenze. Solo che invece del viola hanno dominato ben altri colori.