FOLLONICA – Per i suoi cinquant’anni di carriera, che cadono proprio nel centenario della città di Follonica, il pittore Giuliano Giuggioli inaugura all’interno della Fonderia Uno di Follonica una “bottega d’artista” insieme ai colleghi d’arte Claudio Cionini e Dario Vella.
“Alla fabbrica: l’officina riapre”, questo il titolo del particolare progetto immaginato dal terzetto, inaugura oggi, venerdì 12 maggio, all’interno dell’Ilva e sarà visitabile fino al prossimo 4 luglio. Il curatore dell’esposizione, che vede la direzione artistica di Giuggioli, è Filippo Lotti e il partner ufficiale è Caffè Damoka.
L’idea è quella di creare un laboratorio d’arte in costante evoluzione, all’interno del quale sarà possibile osservare i pittori al lavoro. Da oggi la Fonderia Uno si presenta quindi allestita con delle grandi tele bianche alle pareti, che verranno dipinte nel corso dei prossimi mesi dai tre artisti. Sarà possibile osservare Giuggioli, Vella e Cionini mentre lavorano tutti i martedì e i venerdì dalle 16 alle 19. Una vera e propria bottega d’arte che potrà essere osservata dal vivo. Le opere saranno dipinte su tele grandi 4 metri per 2 e raffigureranno il passato, l’attualità ed il divenire della città di Follonica.
«Siamo felicissimi di ospitare questi tre artisti che insieme collaborano alla realizzazione di un progetto importante, che resterà alla città di Follonica – commenta il sindaco Andrea Benini – Per il centenario della città volevamo realizzare qualcosa che restasse anche in futuro: i lavori che nasceranno da questo particolare progetto andranno ad allestire gli spazi pubblici di Follonica. A luglio, a conclusione del progetto, vedremo ciò che è nato da questa bella collaborazione».
«È una grande gioia essere qua – commenta Giuliano Giuggioli – Oggi siamo di fronte a tre tele enormi, bianche, il risultato di questo lavoro si vedrà solo alla fine.Nel cinquantesimo della mia attività, mi piace molto l’idea di rendere qualcosa alla città nella quale abito dal ’53. La Fonderia Uno per me è sempre stata un luogo di meraviglia e di pensiero. Un posto pieno di vita: questa fabbrica non era solo un luogo di lavoro ma era vissuta dagli operai, un cuore pulsante. Nasce e si sviluppa nel tempo, e nel ’60 chiude ufficialmente, ma non chiude la sua vocazione artistica. Oggi il suo è un frutto culturale, trasformato da chi ha saputo valorizzare tutti questi spazi in modo meraviglioso. Riaprirla e lavorarci dentro insieme a Claudio Cionini e a Dario Vella è una cosa meravigliosa».
Giuliano Giuggioli nasce nel 1951 a Vetulonia, in provincia di Grosseto. Ha l’atelier e l’esposizione permanente delle sue opere a Follonica, città nella quale vive. Autodidatta, si perfeziona nelle tecniche pittoriche e di stampa con la frequenza assidua di botteghe, stamperie, cantieri artistici, gallerie e musei di tutto il mondo. La sua produzione spazia dalle grandi tele ad olio, alle tecniche su carta e legno, agli affreschi, alla scultura, alle ceramiche, alle acqueforti, serigrafie e litografie. Nel 2004 si è dedicato anche all’attività di scenografo, realizzando le scene per il musical “Cleopatra”, di Lamberto Stefanelli. Molte sue opere sono state pubblicate dalla rivista “Anima Mundi”, edizioni Eri/Rai, diretta da Gabriele La Porta. Numerose le partecipazioni di Giuggioli all’Art Expo di New York dove, inoltre, è stato ospite dell’esclusivo Circolo degli Artisti della città. I suoi lavori sono presenti in molte collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. Tra le mostre personali più importanti sono da ricordare: 1994 a Vevey (Svizzera); 2005 a San Francisco (USA); nel 2007 l’antologica presso il Cassero Senese di Grosseto; 2012 nella Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze; 2013 “Cronache senza tempo”, Civica Pinacoteca di Follonica; 2015 Galleria L’Amour a Taizhou, Cina; 2016 Galleria Sicily a Hangzhou, Cina; 2016 Casa da Cultura a Càmara de Lobos, Madeira, Portogallo. Del 2016 l’importante mostra collettiva “Frammenti di realtà” presso il Castello Inferiore di Marostica (Vi): l’esposizione a cura di Andrea Pietro Petralia rappresenta la figurazione toscana tra tradizione e contemporaneità con una quarantina di opere di 8 pittori toscani che esprimono la bellezza artistica della loro regione.
Dario Vella è nato a Piombino, classe 79′, negli anni 90 con l’approccio ai primi graffiti getta le basi della sua carriera artistica. Per molti anni, infatti, utilizza la bomboletta spray, realizzando grandi opere murarie. Partecipa a numerose convention itineranti per la penisola collaborando con altri writers. Contemporaneamente alla passione per il writing porta avanti studi pittorici e grafici creando con il passare del tempo, una personale maturità artistica.“Flashback” è il titolo della sua prima personale nella chiesa dei Bigi di Grosseto realizzata nel dicembre del 2008. Da lì inizia una lunga collaborazione con numerose Gallerie d’Arte e Case d’Asta Nazionali e Internazionali. I suoi dipinti sono veri e propri complementi d’arredo urbano, ma con i giusti compromessi di un’opera da studio. Ad oggi lavora in proprio nel campo dell’arte occupandosi di riqualificazioni urbane andando a operare su superfici degradate, realizza con spray e vernici murales di ampie dimensioni, rielaborando con allegorie e composizioni grafiche i temi e i messaggi da proporre. La sua produzione artistica si sviluppa sui più svariati supporti e con le più disparate tecniche non ponendo mai limite alla sua ampia versatilità e cercando innovazioni continue.
Claudio Cionini nasce a Grosseto nel 1978. Frequenta il Liceo Artistico di Grosseto e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dopo gli studi la sua attenzione si rivolge al paesaggio industriale, realtà che lo circonda a Piombino, città dove da sempre risiede. Lo attraggono gli impianti delle acciaierie: i forti chiaroscuri e le atmosfere fumose che avvolgono altoforni e tubazioni. Esegue, dal 2001 al 2007, molti disegni, anche dal vero, e si avvicina lentamente ad una pittura prevalentemente monocroma. Nello stesso anno nascono i primi studi di paesaggio urbano dopo aver visitato Parigi. Affascinato dai suoi grandi boulevard e dalle sconfinate vedute della città, intuisce la caratteristica fondamentale della sua opera: lo spazio, la profondità della prospettiva, la densità dell’atmosfera. La prima mostra personale importante è del 2008, intitolata “Luoghi dell’assenza” è allestita nella Sala Costantini presso il Museo Archeologico di Fiesole. Il linguaggio della sua pittura è influenzato dai grandi Maestri del passato e contemporanei da Corot a Courbet, da Canaletto a Turner, dagli Impressionisti ad Antonio Lopez Garcia. Prospettive e atmosfere caratterizzano una visione ampia, luminosa e profonda della città.