GROSSETO – Circa 350 studenti, accompagnati dai loro insegnanti, si sono riuniti questa mattina alla Sala Eden di Grosseto per l’evento conclusivo del progetto “Educazione alla sostenibilità nel mondo del lavoro”, organizzato da unione sindacale territoriale Cisl Grosseto e dalla Federazione Pensionati, con la collaborazione della Fondazione polo universitario grossetano e il Dipartimenti di scienze politiche e internazionali (Dispi) dell’Università di Siena.
Un incontro “di restituzione” che ha avuto l’obiettivo di presentare il percorso svolto in questi mesi da dieci giovani studenti universitari che, dopo una formazione al centro studi regionale di Cisl, hanno avuto il compito di fare da peer educator nelle scuole del territorio e lavorare, insieme agli studenti, sui temi dell’Agenda 2030.
“Ci siamo impegnati in questa iniziativa in cui crediamo molto – ha detto Katiuscia Biliotti, segretaria generale di Cisl Grosseto – perché siamo convinti che dobbiamo, come organizzazione sindacale e corpo intermedio della società imparare a dialogare con i giovani, usando un linguaggio comprensibile e cambiando il nostro registro. Questo percorso ci ha dimostrato che ai ragazzi stanno a cuore temi importanti, e non è un caso se i temi più trattati tra quelli dell’Agenda 2030 sono quelli legati alla parità di genere, alla dignità del lavoro, alla formazione di qualità e alla sostenibilità, e che proprio i ragazzi sono pronti a dire la loro per far sì che, anche obiettivi ancora lontani, possano essere raggiunti nei prossimi sette anni. Dobbiamo fare i conti con il fatto che questa generazione si appresta ad avvicinarsi a un mondo del lavoro molto precario, ancora denso di disuguaglianze, e più povero rispetto a quello che vivono i loro genitori. Questi ragazzi non si devono arrendere al futuro che sembra profilarsi per loro; si devono dare da fare e partecipare alla vita politica, come hanno fatto in questa occasione”.
All’evento, al quale hanno partecipato anche il prefetto, la dottoressa Paola Berardino, il comandate provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il colonello Giuseppe Adinolfi, Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, Francesca Ricci, della segreteria regionale di Cisl Toscana, e il professor Giacomo Spinsanti, della Fondazione Polo universitario grossetano, la professoressa Alessandra Viviani del Dispi dell’Università di Siena, tutta la segreteria regionale Usr Cisl Toscana e la segreteria della Federazione pensionati della Toscana, hanno preso parte le classi coinvolte del: Polo Bianciardi (classi 3A, 3B, 4A del Tecnico grafico e 3A, 4A e 5A dei servizi commerciali, web e community manager), il liceo Rosmini (classi 3A e 3H), il polo liceale Pietro Aldi (classe 5D), l’istituto Leopoldo II di Lorena (con gli indirizzi tecnico agrario ed enogastronomico e le classi VA viticoltura ed enologia, 5B e 5C della gestione ambiente e territorio, 5A settore sala e vendita) e dell’istituto Fossombroni (con le classi 3A amministrazione, finanza e marketing, e 3L Relazioni internazionali).
Dopo gli interventi dei rappresentanti di Cisl e dei soggetti coinvolti nel progetto e la presentazione dei lavori effettuati da ogni classe, che hanno previsto, in alcuni casi anche la simulazione di impresa, è stata fatta una tavola rotonda tra i peer educator, moderata da Ettore Innocenti, formatore del Centro studio ricerca e formazione Cisl.
“Vogliamo continuare su questa strada – dicono Carlo di Paola, segretario generale, e Anna Lupo, della Federazione pensionati di Cisl Grosseto – perché è nostro dovere, anche come ex lavoratori contribuire a migliorare il futuro di chi vive nel nostro Paese, creando opportunità di lavoro dignitoso, giusto, equo e rispettoso della parità degli individui”.
Il progetto sarà portato avanti anche in futuro, coinvolgendo ancora le scuole superiori: “Perché vogliamo – conclude Biliotti – creare occasioni in cui i ragazzi possano esprimersi e possano partecipare alle decisioni. Ringrazio i ragazzi, che superando il normale imbarazzo, oggi hanno deciso di salire sul palco, presentare i propri lavori e dire la loro e un ringraziamento particolare agli insegnanti che hanno partecipato al progetto, perché senza il loro contributo non avremmo potuto avere questi risultati”.