GROSSETO – Rafforzare la collaborazione tra forze dell’ordine e operatori sanitari; potenziamento degli strumenti di videosorveglianza, teleallarme, e vigilanza sui luoghi di lavoro; formazione del personale medico e sanitario in materia di prevenzione e gestione delle situazioni di conflitto; al via un tavolo tecnico per individuare misure di prevenzione e contrasto degli atti di aggressione calibrate per ciascuna diversa realtà territoriale.
Sono questi i principali obiettivi dell’intesa firmata oggi dal prefetto di Grosseto, Paola Berardino, e dal direttore dell’Azienda Usl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso.
Un’esigenza di cui si è resa portavoce l’Azienda sanitaria, in funzione di prevenzione di comportamenti minacciosi o violenti nei confronti degli operatori e che si pone in linea con la strategia del Ministero dell’Interno di garantire un incremento della sicurezza nei luoghi ad alta frequentazione, come gli ospedali.
Un accordo firmato alla presenza dei sindaci dei comuni di Castel del Piano, Michele Bartalini, Follonica, Andrea Benini, Massa Marittima, Marcello Giuntini, i vertici delle forze dell’ordine territoriali e dei rappresentanti della Provincia e dei Comuni di Grosseto, Orbetello e Pitigliano.
L’intesa, che si inquadra nelle previsioni della Legge 16 agosto 2020 n. 113, ha come finalità quella di rafforzare la sicurezza nelle strutture sanitarie pubbliche del territorio grossetano attraverso la definizione di un modello integrato, che vedrà incrementare la stretta cooperazione tra sistema sanitario e forze dell’ordine.
Il protocollo sottoscritto realizza un importante passo nella direzione indicata dalla legge.
Da un lato, infatti, l’Azienda andrà attuare un programma di misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso l’utilizzo di strumenti di video-sorveglianza, di sistemi di teleallarme e di vigilanza diurna e notturna.
Dall’altro lato le forze dell’Ordine, oltre ad assicurare l’intervento immediato in caso di episodi violenti, attuano una vigilanza dei presidi in maniera dinamica con l’obiettivo primario di rafforzare il rapporto di collaborazione e di fiducia tra il comparto sanitario e le forze dell’ordine, assicurando la sicurezza di sanitari e pazienti, contribuendo a garantire il diritto alle cure, ma anche aumentando la percezione stessa della sicurezza da parte dei cittadini che accedono alle prestazioni sanitarie.
Una particolare attenzione è rivolta all’attività di formazione e informazione del personale sanitario, cui potranno contribuire anche le forze dell’ordine, e a quella di comunicazione all’utenza delle misure, con l’obiettivo di prevenire e gestire in sicurezza le situazioni di potenziale tensione.
In tale contesto, il protocollo va ad istituire in Prefettura un apposito tavolo tecnico che avrà il compito di monitorare da vicino possibili situazioni di rischio, individuando misure di prevenzione e contrasto degli atti di aggressione, tenendo conto delle peculiarità delle diverse realtà territoriali.
“Le aggressioni, verbali o fisiche, nei confronti degli operatori sanitari – ha dichiarato il prefetto Paola Berardino – sono gesti inqualificabili che offendono il lavoro di chi è in prima linea per garantire il diritto alla salute. Con il protocollo si inaugura un percorso sinergico che ha come obiettivo quello di garantire la sicurezza degli operatori, rafforzando così le condizioni indispensabili affinché il servizio pubblico sanitario, tratto distintivo di una civiltà democratica, possa svolgersi nel modo più efficiente e sereno a tutela della salute di noi tutti”.
“Quello di oggi – ha dichiarato il direttore Antonio D’Urso – è stato un passaggio importante perché Asl, forze dell’ordine sotto la guida della Prefettura, stilano un protocollo che ha un unico obiettivo: aumentare la protezione dei lavoratori della sanità nell’esercizio delle loro funzioni all’interno delle strutture dell’Azienda Sanitaria. Tra i punti di forza le forze dell’ordine continuano ad assicurare un pronto intervento, come hanno sempre fatto, ma a questo si aggiunge la condivisione di un progetto sulla protezione per rendere questo uno degli obiettivi delle azioni di forze dell’ordine e della stessa Azienda Usl Toscana sud est nei diversi territori. Inoltre sarà istituito un gruppo di lavoro sotto il coordinamento della Prefettura e avrà il compito di condividere un linguaggio comune tra operatori della sicurezza e dell’Asl in modo che ognuno comprenda le esigenze degli altri”.