GROSSETO – Riattivare quanto prima il servizio di rilascio dei certificati di anagrafe e di Stato civile presso le edicole già convenzionate o che vorranno convenzionarsi in futuro. È ciò che ha chiesto il presidente di Snag Grosseto (Sindacato nazionale autonomo dei giornalai aderente a Confcommercio), Roberto Cicaloni, in una lettera inviata al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«In rappresentanza dello Snag Grosseto – scrive Cicaloni – sono a chiederle il ripristino della convenzione a suo tempo stipulata anche dal nostro sindacato per il rilascio dei certificati di anagrafe e di Stato civile presso le edicole cittadine aderenti all’iniziativa. Nelle scorse settimane gli uffici comunali del Settore Entrate, Patrimonio e Servizi al cittadino e alle imprese inviava una circolare a tutte le edicole convenzionate con il Comune per il servizio di rilascio dei certificati di anagrafe comunicando la sospensione dello stesso a causa di motivi afferenti la tutela della privacy dei cittadini italiani iscritti all’Anpr».
«La circolare del Comune muoveva da una precedente comunicazione della Prefettura di Grosseto che come le altre Prefetture d’Italia era stata sollecitata sullo specifico argomento dall’autorità Garante per la protezione dei dati personali. Avendo avuto modo di approfondire l’accaduto anche grazie alle strutture tecniche e giuridiche messe a disposizione dalla segreteria nazionale dello Snag e di Confcommercio Imprese per l’Italia possiamo oggi affermare con un certo grado di ragionevole certezza che le motivazioni che hanno portato il Garante per la privacy, prima, e le prefetture poi, a sollecitare l’interruzione del servizio de quo non interessino l’amministrazione comunale di Grosseto la quale, al pari di altri grandi realtà toscane e non solo (prima tra tutte Firenze), per offrire il servizio di rilascio di certificati attraverso la rete delle edicole cittadine si è avvalsa di una propria piattaforma informatica di gestione, cui ciascun edicolante si collegava – e può tuttora collegarsi – con uno specifico e personale identificativo, non cedibile a terzi».
«Situazione del tutto diversa da quella censurata dall’autorità Garante per la protezione dei dati personali che, in quei Comuni in cui veniva applicata, agevolava di fatto un libero accesso alla banca dati nazionale Anpr da parte di soggetti non autorizzati».
Il sindacato chiede dunque all’Amministrazione comunale che gli edicolanti possano riattivare quanto prima il servizio, salutato dallo stesso sindacato come fondamentale per la vita dei cittadini quando fu istituito.
«Ci complimentammo allora per la lungimiranza dell’amministrazione comunale che poi, con il culmine dell’emergenza pandemica, si rivelò ancor più strategica ed efficace. Confermiamo oggi quel giudizio positivo perché è di tutta evidenza come la moltiplicazione dei servizi di pubblica utilità sia l’unica strada percorribile per poter contrastare le spinte alla chiusura delle rivendite di giornali dettate dalla crisi dell’editoria».