RIBOLLA – Missiva dura quella dello storico presidente dell’Asd Ribolla Gianluca Agostini all’indomani del fatale ko per 2-1 sul campo del Marciana Marina nella finale secca playout; in palio, un posto per rimanere in Seconda categoria ed evitare la retrocessione in Terza. Il malcontento del patron bianconero è tutto per un fenomeno più volte ripetutosi nel corso dell’ultima stagione. “Come presidente dell’Asd Ribolla – esordisce nella lettera – sono consapevole che fa “parte del gioco” perdere una partita spareggio e quindi retrocedere di categoria, siamo noi dirigenti che in primis abbiamo la responsabilità sportiva di una stagione storta. Ma detto questo, con molto rammarico non possiamo tacere il fatto che tutto l’anno abbiamo giocato la maggior parte delle gare con squadre del livornese e arbitri provenienti dalla provincia di Livorno”.
Il team maremmano stava vincendo 0-1 fino all’83’, quando la gara ha preso un’altra piega a causa di un discusso rigore per gli isolani e un gol con una presunta scorrettezza non rilevata dal fischietto piombinese Ogliormino a danno del portiere ospite (“…un attaccante del Marciana gliel’ha tolta mettendola in rete e non ha fischiato il fallo” ha commentato un dirigente).
“Il nostro auspicio era che – continua Agostini – per una gara secca così importante e decisiva, la terna arbitrale assegnata fosse di una collocazione geografica neutra e non della delegazione di Piombino. Noi non ci siamo sentiti tutelati come squadra e società grossetana, al di là dei demeriti nostri, degli errori presunti che non sto qui ad elencare, alcuni “decisivi” a nostro danno, avremmo preferito perdere la gara ma consapevoli della neutralità di giudizio di una terna non condizionata dal “fattore territoriale”. La colpa e gli errori rimangono nostri, gli “errori arbitrali” durante un campionato ci stanno e a volte si compensano, ma almeno le designazioni arbitrali in una partita secca in cui ti giochi l’intera stagione speravamo che fossero fatte con un criterio diverso”.