MASSA MARITTIMA – «Stiamo ancora aspettando le motivazioni della querela annunciata dal sindaco in occasione dell’ultimo consiglio comunale nei confronti di Brogi che, ci teniamo a precisare, non è il solo redattore dell’articolo citato dal sindaco nel corso della seduta ma sono tutti i gruppi consiliari e politici». A dichiararlo sono gli esponenti di Gruppo Lega, Massa Comune, Pci, Fratelli d’Italia, Azione, Italia Viva rispondendo al sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini.
«Il sindaco vuole querelare perché abbiamo messo a nudo le promesse annunciate e non mantenute nelle ultime due tornate elettorali a proposito del decoro urbano? – chiedono i partiti -. Non c’è nulla di non vero o diffamatorio poiché è quello che ha scritto lo stesso sindaco. Oppure vuole contestare la frase “Si sarebbero risparmiati circa 110 mila euro di qui alla fine del mandato, sarebbe stato un segnale di grande responsabilità in un momento di grave crisi socio economica e quei soldi potevano servire a tante altre cose”?».
«Anche in questo caso la verità sta negli atti e cosa ci sarebbe di sbagliato nelle dichiarazioni rese alla stampa lo dovrebbe dimostrare perché la delibera approvata dalla giunta in data 1 febbraio 2022 parla di un aumento con decorrenza dal 1° gennaio 2022 e quindi retroattivo e l’aumento è subito stato adeguato al massimo importo che il governo aveva previsto per l’ultimo anno e non scaglionato nel triennio».
«Questo ha comportato un aumento di spesa pubblica che si aggira intorno ai 110 mila euro per gli ultimi due anni e mezzo di mandato. In particolare, secondo quanto scritto in delibera, si parla di un aumento di 746,10 euro al mese per sindaco e vicesindaco e di 671,50 euro al mese per gli assessori e nessuno ha detto che sia qualcosa di illegittimo ma esprimersi e dire che è poco opportuno e che questi soldi, soldi pubblici a prescindere dalla fonte, potevano essere spesi in altro è altrettanto legittimo o si vuole censurare un pensiero, un punto di vista, un’opinione».
«E quando mai una pensione è stata adeguata di queste cifre o un lavoratore ha avuto un contratto con questi aumenti o una famiglia ha visto incrementi simili al mese? Affermare che questo non è opportuno per noi è legittimo. Si deve poi considerare, senza voler far i conti in tasca a nessuno ma per semplice trasparenza, che ad esclusione dell’assessora Marconi tutti percepiscono altri emolumenti derivanti da redditi di lavoro o pensione per cui ribadiamo ancora che si potevano evitare risparmiando risorse pubbliche che in un momento di crisi potevano essere destinate ad altro».
«Lo poteva fare come lo hanno fatto altri sindaci come Vanni di Sorano che ha rinunciato agli aumenti e lo ha dichiarato con le stesse motivazioni nostre o il sindaco e la giunta di Livorno, invece no, in questo c’è stata puntualità e celerità ma, a nostro avviso, sarebbe stato opportuno e forse meglio dire no e rinunciare. Chiedere di applicare la stessa velocità e celerità avute per adeguare l’indennità per altre questioni importanti per la nostra Massa è forse sbagliato? Forse per Giuntini sì ma per noi questo sarebbe opportuno».