SCARLINO – «La vicenda Venator si trascina da molti anni senza una soluzione capace di garantire l’occupazione perché tutti i partiti, sia quelli di centrodestra che quelli di centro sinistra, hanno abbandonato da anni la difesa delle produzioni nazionali, sottoscrivendo le regole neoliberiste del Wto Organizzazione mondiale del commercio, che consentono la libera circolazioni dei capitali e merci, ma non delle stesse regole» afferma Potere al popolo.
«Se la UE prima e il Parlamento italiano poi hanno stabilito che i fanghi rossi Tioxide non potevano più essere scaricati in mare nel Tirreno o depositati senza cautele in una cava, ha significato imporre una giusta tutela al territorio che però ha un costo, che le altre fabbriche nel mondo della stessa multinazionale non hanno».
«Se questo è vero, perché si consente che nel mercato europeo si possa importare lo stesso prodotto da paesi che non si vogliono dare quelle stesse tutele ritenute da noi necessarie?» prosegue.
«I vari partiti che sono d’accordo sulla libera circolazione di merci e capitali senza regole non possono essere sorpresi se una multinazionale scelga di produrre dove ha i costi inferiori. Questi partiti mostrano un’evidente ipocrisia di fondo. Non si può accettare una concorrenza di chi produce lo stesso prodotto senza i costi di smaltimento».
«La soluzione praticata da decenni prima da Tioxide e poi da Venator, quella di ridurre anche in Europa i costi di produzione evitando una discarica a norma, non poteva essere durevole» conclude la nota.