SCARLINO – «Apprendiamo con grande preoccupazione la lettera che Jim Holden responsabile degli acquisti ed eco-business del gruppo Venator ha fatto pervenire ai fornitori della multinazionale presente nell’area del Casone. Una lettera che annuncia il prossimo fermo della produzione prevista per giugno e dunque l’interruzione competa del ciclo produttivo dell’impianto di Venator» afferma il coordinamento provinciale di Italia Viva Grosseto.
«Le motivazioni addotte sono quelle di una non ancora raggiunta soluzione per lo stoccaggio dei gessi rossi, vale a dire del materiale di scarto derivante dalla lavorazione per la produzione di biossido di titanio».
«Ebbene, come lo stesso Mr. Holden ammette nella sua lettera sono avviati, presso la Regione Toscana quale ente competente, procedimenti amministrativi tesi all’autorizzazione del conferimento dei gessi rossi, in particolare quello che prevede la realizzazione di un sito di stoccaggio temporaneo triennale nell’area dell’ex bacino fanghi della Solmine.
Un percorso autorizzativo iniziato e che ci risulta in corso e per il quale crediamo sia corretto e giusto attendere la conclusione in tempi rapidi come già ricordato in precedenti occasioni» prosegue la nota.
«D’altra parte i tempi da rispettare sono quelli che il Codice dell’Ambiente prevede e certamente serve un’attenzione da parte della Regione Toscana nel rispettarli, come ha peraltro fatto negli anni scorsi, ma contestualmente serve anche un’attenzione da parte di Venator nell’attendere il rilascio dell’autorizzazone, poiché un fermo dell’impianto prevederà un tempo assai lungo di ripresa e dunque di attività lavorativa del personale e dell’indotto».
«Va da sé che la soluzione del problema dei gessi rossi doveva e dovrà, come avevamo già auspicato, trovare risposte nella capacità delle Istituzioni statali e regionali e delle Università toscane di individuare soluzioni efficaci, ma è chiaro che deve passare anche da una loro lavorazione industriale per una definizione di fine rifiuto ed in tal senso risulta che sia stata rilasciata un’autorizzazione che la Regione ha rilasciato a Ferro Duo, presso l’area del Casone, per l’essiccazione dei gessi rossi. Ancora non è stata messa in esercizio tale produzione e questo non va nell’ottica della auspicata dimunizione dei gessi da conferire nel deposito di stoccaggio o nei siti ripristino ambientale» afferma Italia viva.
«Un’azienda come Venator che rappresenta per la Provincia di Grosseto una fonte necessaria all’economia di tutto il territorio. Un’azienda che è la leader per distacco del fatturato annuale in Provincia ed intorno alla quale agiscono tra dipendenti ed indotto più di 500 lavoratori».
«Per questo chiediamo all’azienda Venator di attendere il rilascio dell’autorizzazione allo stoccaggio dei gessi rossi da parte della Regione Toscana e di continuare ad investire e produrre nell’area del Casone di Scarlino».