SCARLINO – Il futuro della Venator, grande azienda della piana di Scarlino, desta un’accentuata preoccupazione proprio ora che le soluzioni per lo smaltimento dei residui di lavorazione prospettate dal territorio si stanno concretizzando. «Oggi, infatti – dice il presidente della Provincia, Francesco Limatola -, c’è la possibilità di costituire fin da subito un deposito temporaneo in attesa della soluzione definitiva e l’azienda non può sfuggire di fronte a questa prospettiva».
«Questo è un impegno concreto della Regione Toscana, della Provincia di Grosseto e dei Comuni interessati a cui non corrisponde un equivalente interesse dell’azienda che procede sfuggendo al confronto e prospettando il fermo della produzione a giugno e poi per tutto 2023 e la conseguente perdita di occupazione per decine di operai e tecnici».
«La Provincia di Grosseto, insieme a tutti i sindaci è consapevole degli effetti disastrosi dal punto di vista sociale ed economico che l’evolversi di tale situazione determinerebbe, è impegnata da tempo e costantemente, anche oltre le proprie competenze, nel lavoro di individuazione delle soluzioni possibili che consentano il permanere delle attività industriali di Venator. Bisogna fare in fretta e di questa urgenza facciamo carico a tutti gli attori in campo».
«Nei prossimi giorni, anche su sollecitazione e iniziativa della Provincia, si riunirà il tavolo regionale dedicato alla questione e sarebbe importante che l’azienda aderisca al confronto per individuare insieme la strada che consenta la ripresa della produzione e il mantenimento dei posti di lavoro. Sarebbe gravissimo che Venator sfuggisse al confronto e delineerebbe un atteggiamento dettato soltanto da una volontà di chiusura».
«La Provincia di Grosseto è al fianco dei lavoratori e dell’impresa, ritiene importante il ruolo fino ad oggi esercitato dall’industria nell’area del Casone di Scarlino. L’industria è un asse strategico dell’economia locale e il progressivo processo di indebolimento in atto rischia di determinare una marcata crisi economica nell’area nord della provincia».