GROSSETO – Sui provvedimenti recentemente presi dal Comune di Grosseto in Consiglio comunale che andranno ad incidere sul futuro delle edicole, Mauro Ciani, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Grosseto, invita la Giunta ad avviare una riflessione più ampia, istituendo un tavolo che coinvolga le parti interessate, in modo da trovare una soluzione che non sia troppo penalizzante per le aziende che hanno investito, ma soprattutto che salvaguardi la funzione sociale che viene riconosciuta alle edicole, come luoghi simbolo della città.
«Nel mio lungo percorso professionale come segretario della Confartigianato Imprese Grosseto – afferma Mauro Ciani – non mi sarei mai immaginato di dover assistere ad una progressiva e inesauribile chiusura di gran parte delle edicole cittadine. Le motivazioni sono molteplici a partire dalla crisi della carta stampata surclassata dalla velocità con cui le notizie vengono fornite dalla rete e dai social network, fino al disinteresse diffuso nelle nuove generazioni nei confronti della lettura del quotidiano».
«Fare marcia indietro sull’opportunità che era stata concessa al settore dal Comune di Grosseto due anni fa, di poter affiancare all’attività tradizionale anche altre attività accessorie, come la somministrazione di cibo e bevande, significa arrivare inevitabilmente, nel breve lasso di tempo alla chiusura di altre edicole, dal momento che è un dato di fatto che non riescono a sopravvivere con la sola vendita dei giornali».
«Se scompare un intero settore, il problema non è solo per le imprese che chiudono dopo aver sostenuto, tra l’altro, in questi due anni investimenti per ‘trasformare’ la propria attività, ma anche per la città, che perde dei luoghi simbolo. Se chiudono le edicole di un quartiere si priva quella zona di un punto vendita che è prima di tutto un presidio sociale per la cittadinanza e un riferimento per le persone più anziane che non sono utenti del web e che per l’età non hanno la possibilità di spostarsi. Le edicole svolgono anche una importante funzione di presidio della legalità. Ecco perché invito il Comune di Grosseto ad aprire un tavolo con tutti gli stakeholder che direttamente o indirettamente, insieme all’amministrazione comunale, possono contribuire a trovare una soluzione che non sia troppo penalizzante per le aziende e che contribuisca al tempo stesso a mantenere in vita un settore importante dal punto di vista sociale e culturale».