GROSSETO – «È un vero e proprio disastro quello provocato dalla Giunta comunale sull’imposta di soggiorno, decidendo di introdurre una stangata fiscale su operatori e turisti alle porte della stagione turistica». Così Carlo De Martis, capogruppo Grosseto Città Aperta, in una nota.
«Perché al di là del merito della delibera votata oggi dalla maggioranza del consiglio comunale, che letteralmente raddoppia l’imposta andando a scoraggiare il prolungamento delle presenze nelle strutture ricettive e pregiudicando l’obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici, a lasciare sconcertati sono la tempistica e le modalità con le quali si è giunti a questa decisione. Assunta a ridosso ormai dell’estate ed all’insaputa degli operatori del settore che nel frattempo hanno già sottoscritto contratti e prenotazioni».
«Quel che infatti è più grave è che questa giunta ha deliberatamente saltato ogni processo di concertazione, scelta oltretutto rivendicata dagli assessori intervenuti nel dibattito consiliare, e certo la convocazione degli operatori del settore e delle organizzazioni di categoria per la settimana prossima non è un altro che un pannicello caldo, stante che il danno ormai è stato fatto e, soprattutto, l’allocazione delle risorse già stabilita».
«Per questo Grosseto Città Aperta ha presentato una proposta di modifica del regolamento per l’imposta di soggiorno che prevede l’introduzione, in modo dunque strutturale e non estemporaneo, di un obbligo di concertazione con i portatori di interessi nel settore del turismo (associazioni di categoria e sindacali, pro loco, parco della Maremma, istituzioni culturali e museali) nella fase di valutazione e decisione rispetto alla destinazione ed all’utilizzo delle risorse derivanti dall’imposta di soggiorno. Non solo: abbiamo anche presentato un’interrogazione per sollecitare la pubblicazione sul sito internet del comune delle informazioni relative all’impiego di quelle risorse, nel rispetto di un dovere di trasparenza peraltro già prescritto dal regolamento e tuttavia mai rispettato da questa amministrazione comunale».
«Quanto accaduto denota una assoluta mancanza di programmazione in capo alla giunta, tra l’altro in un settore strategico per il nostro territorio che vanta oltre un milione di presenze turistiche all’anno e la concorrenza di comuni limitrofi come Castiglione, Follonica e Orbetello. A maggior ragione lasciano perplessi le giustificazioni addotte dal vicesindaco nonché assessore alle attività produttive – “capita che i tempi dell’amministrazione comunale non coincidano con quelli degli operatori” – perché no, le cose stanno esattamente al contrario, non sono le imprese che devono adeguarsi ai tempi di chi governa, ma è chi è governa che deve attrezzarsi per rispondere alle esigenze di chi fa impresa e, più in generale, dei cittadini. Tanto più quando si affronta non un evento emergenziale ma, come nel caso, quella che è ordinaria amministrazione, ovvero la definizione delle politiche turistiche per la stagione estiva che, fino a prova contraria, arriva ogni anno con un preavviso di dodici mesi».
«Peraltro è un copione già visto appena qualche giorno fa a proposito del centro storico, con la convocazione in fretta e furia delle rappresentanze di categoria per provare a mettere una toppa ad un buco lungo sette anni. La realtà è che continuiamo a scontare le scelte, sbagliate, compiute dal sindaco. I problemi di programmazione che oggi riscontriamo sul versante delle politiche turistiche sono infatti figli della decisione di spacchettare le deleghe alla cultura ed al turismo tra due assessorati, a cui si è aggiunta pure la delega alle tradizioni popolari in capo ad un terzo assessore e poi ancora la delega al centro storico ad un quarto assessore. Una scelta fatta non per rispondere a criteri di efficienza della macchina amministrativa, ma solo per soddisfare gli appetiti delle singole forze politiche. Ed i risultati, purtroppo, oggi si vedono».