GROSSETO – Differire gli aumenti sulla tassa di soggiorno. Lo chiedono, in maniera congiunta, Confcommercio, Federalberghi e Confesercenti che hanno sottoscritto un documento in maniera congiunta e inviato una Pec al Comune di Grosseto.
La lettera, a firma dei presidenti Giulio Gennari (Confcommercio), Maurizio Parrini (Federalberghi) e Giovanni Caso (Confesercenti), e indirizzata oltre che al sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alla Giunta e ai capigruppo in consiglio comunale.
«Le scriventi associazioni di categoria Confcommercio, Federalberghi e Confesercenti, rappresentanti il maggior numero di imprese attive nel settore della ricettività turistica del territorio comunale – si legge nella lettera -, confermando ciascuna le posizioni già espresse in maniera pubblica riguardo alla vostra decisione di aumentare del 50% la tassa di soggiorno a decorrere dal prossimo 1 luglio, con la presente sono ad avanzare formale istanza perché tale decisione possa essere rivista nella direzione, quantomeno, di un differimento del termine di applicazione».
«L’aumento da voi deliberato, infatti, giunge a programmazione di stagione già effettuata e la sua esecutività qualora fosse confermata a partire dal prossimo 1 luglio comporterebbe danni ingenti alle attività turistiche interessate, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista organizzativo e gestionale, con riflessi potenzialmente negativi sulla clientela che potrebbero peraltro compromettere gli sforzi e gli investimenti da voi stessi realizzati sul fronte della promozione della destinazione Grosseto».
«Si chiede pertanto di rivedere la decisione di applicare l’aumento della tassa di soggiorno a partire dal 1 luglio per differire l’esecutività del provvedimento ad altra data, da individuare insieme al termine di un percorso partecipativo in cui ciascun portatore di interesse possa essere messo nelle condizioni di offrire il miglior contributo propositivo possibile. Auspicando l’accoglimento di quanto sopra avanzato, si resta a disposizione per un confronto chiarificatore e collaborativo» conclude la nota.