GAVORRANO – «La sicurezza stradale è un tema che, per troppo tempo, è stato trascurato delle varie amministrazioni monocolore che si sono succedute a Gavorrano nel corso dei decenni scorsi. Questo nonostante le vie di collegamento tra le frazioni dell’intero comune accolgano oggi un volume di traffico ben più importante rispetto a quello di qualche anno fa, generando problemi evidenti che si protraggono oramai da troppo tempo». A dichiararlo è il candidato sindaco di Gavorrano Andrea Maule.
«Molte delle nostre frazioni sono infatti attraversate da strade a lunga percorrenza. Ciò comporta l’urgenza di adottare soluzioni che consentano di armonizzare le esigenze dei traffici sia veicolare che pedonale, in special modo in prossimità dei centri abitati dove, l’alta velocità di auto e mezzi pesanti rappresentano una seria minaccia per i residenti. Per questo motivo il nostro piano di interventi prevede, in caso di vittoria a partire dal 15 maggio, l’installazione, entro i primi tre anni di mandato, di attraversamenti rialzati nei punti di attraversamento delle frazioni di Potassa, Castellaccia, Grilli, Bivio di Ravi e Bagno di Gavorrano».
«Centri abitati, questi, che proprio per il fatto di essere attraversati da strade a lunga percorrenza, sono particolarmente esposti a problematiche di questo tipo. Questi dissuasori, annunciati da un’opportuna cartellonistica verticale, serviranno per far adottare abitudini alla guida rispettose del codice della strada e per consentire agli abitanti di potersi spostare da una parte all’altra del centro abitato con maggiore tranquillità».
«Per chiarezza di informazioni – precisa il candidato sindaco -, già a dicembre dello scorso anno avevamo proposto all’attuale amministrazione questo tipo di soluzione. Ma non solo la nostra mozione venne nell’occasione respinta, ma sulla questione l’amministrazione comunale non ci ha mai fatto sapere se e come avrebbe voluto intervenire. Ad oggi nessuna soluzione è stata pensata per risolvere questo annoso problema, tanto che molte strade del nostro comune sono diventate terra di nessuno».
«Questa tipologia di installazione ci consentirà di sposare, tra l’altro, una logica preventiva e non repressiva, puntando a migliorare, nel corso del tempo, il livello stesso di vivibilità all’interno delle frazioni che oggi sono pesantemente condizionate dal volume di traffico registrato al loro interno. Vivere a pieno il luogo in cui si abita deve essere un diritto di tutti i gavorranesi, nessuno escluso. In questo modo inizieremo la nostra lunga azione di contrasto alla discriminazione che vede ancora divisi i gavorranesi tra cittadini di serie A e cittadini di serie B».