GROSSETO – «Vogliamo esprimere il nostro dissenso in merito alle decisioni prese dall’amministrazione per le modifiche della tassa di soggiorno» affermano Maurizio Biancotti e Samuela Giambrone che hanno scritto una lettera al sindaco di Grosseto a nome e per conto delle agenzie immobiliari di Marina di Grosseto e Principina.
«Una variazione in corsa senza un confronto con gli operatori sembra che riguardi una programmazione turistica della quale non siamo stati né coinvolti né messi in alcun modo a conoscenza. Codesta amministrazione si è sempre detta pronta al confronto ed alla collaborazione in merito alle decisioni da prendere e che si sarebbe avvalsa delle professionalità che lavorano sul territorio per meglio agire in merito alle scelte da operare».
«Siamo spiacenti di vedere che la professionalità di chi lavora sul territorio sia stata in questo caso ignorata, lasciandoci apprendere dagli organi di stampa, a cosa ormai programmata, un provvedimento che ci vede in veste di esattori per conto del comune. Sono infatti gli operatori turistici che hanno il contatto con il turista che paga la tassa di soggiorno ed loro che chiedono conto di tale contributo».
«Da quando la tassa di soggiorno, nel giugno 2022, è stata estesa agli affitti turistici il Comune ha già avuto un maggior introito rispetto a quanto previsto precedentemente – proseguono le agenzie immobiliari -. Nel marzo 2023 ci è arrivata la comunicazione dell’inizio della riscossione dell’imposta dal 15 di marzo con le tariffe in vigore. Niente è stato comunicato in merito ad un progetto di aumento di tale imposta».
«Oltre all’aumento del 50% della tariffa è previsto anche il raddoppio del periodo di imposta da 7 a 14 giorni. Questo è un aumento sproporzionato che, oltretutto, va a penalizzare soprattutto i clienti delle agenzie immobiliari che hanno una media di 11/12 giorni di permanenza».
«Esempio: Un famiglia di 4 persone passa da un importo di 28 euro ad un importo di 42 (+50%) per una settimana. Una famiglia di 4 persone passa da un importo di 28 euro ad un importo di 84 euro (+200%) per due settimane. In bassa stagione l’imposta di soggiorno ammonterebbe al 10% dell’affitto (mentre in alta stagione al 5%), scoraggiando ulteriormente le presenze in bassa stagione per l’incremento delle quali stiamo duramente lavorando da anni».
«Proprio per questo chiediamo a codesta amministrazione di rivalutare il progetto d’aumento della tassa di soggiorno e di sospenderla fino a quando non saranno organizzati, da codesta amministrazione, confronti con le agenzie immobiliari, hotel, agriturismi e tutte le professionalità che lavorano nel settore turistico e che sono deputati alla riscossione dell’imposta» prosegue la lettera.
«Ulteriore osservazione di quanto già in vigore è il tempo di applicazione dell’imposta che va dal 15 Marzo al 15 Ottobre. In questo periodo a fronte di una richiesta di pagamento dell’imposta dovrebbe essere garantita anche l’offerta dei servizi turistici, cominciare dagli info point che non seguono di certo il periodo di applicazione dell’imposta».
«La trasparenza nel nostro lavoro comprende la comunicazione delle tasse e imposte da pagare sul posto, cosa che abbiamo fatto anche quest’anno per tutti i contratti già stipulati. La tempistica adottata da codesta amministrazione non ha tenuto conto degli operatori turistici facendo intendere che siano solo degli agenti della riscossione a disposizione degli uffici comunali, facendo sorgere il dubbio che l’amministrazione comunale potrebbe non aver chiaro il funzionamento della programmazione turistica».
«Con questo comunichiamo la nostra disponibilità a confrontarci ed a condividere le decisioni da prendere prima che queste siano esecutive e di sospendere l’aumento della tassa di soggiorno per l’anno in corso ed organizzare gli incontri operativi da Ottobre a Dicembre 2023 per programmare la stagione 2024»