GROSSETO – «Per il direttivo della sezione Anpi “Elvio Palazzoli” la questione della celebrazione del 25 aprile a Grosseto si pone in maniera semplice. Noi abbiamo grande rispetto per tutte le istituzioni repubblicane, nate dalla lotta di Liberazione dalla dittatura fascista, dalle piccole alle grandi a partire dal Comune di Grosseto. Ciò che chiediamo è che i valori costituzionali vengano rispettati e praticati».
È quanto dichiarano il presidente, il direttivo e il coordinamento donne della sezione “Elvio Palazzoli” di Anpi Grosseto, dopo la nota del presidente provinciale di Anpi Luciano Calì, che prendeva le distanze dall’iniziativa locale.
«Larga parte delle cittadine e dei cittadini della nostra città chiedono che venga riconsiderato il progetto divisivo di intitolare una strada a Giorgio Almirante, compromesso con il passato regime fascista e con le sue posizioni razziste. Il nostro dissenso, manifestato in maniera pacifica e civile, rispetta i principi costituzionali di cui all’articolo 21 sulla libertà di pensiero e anche l’articolo 11 della Carta dei diritti dell’Unione europea».
«Non esiste nessuna indicazione in senso contrario nel diritto e neppure nello statuto, nel regolamento e nei deliberati dell’associazione di cui ci onoriamo di far parte. Quindi a nostro avviso c’è un unico modo in cui possa essere messa al sicuro l’unità democratica e antifascista, che vogliamo celebrare il 25 aprile: dica pubblicamente dal palco di piazza Dante il sindaco Vivarelli Colonna, come autorità che ha giurato sulla Costituzione e che rappresenta tutta la cittadinanza, di rinunciare alla proposta di via Almirante.
In caso contrario rimane fermo il nostro proposito di manifestare in maniera pacifica e civile il nostro dissenso».