ISOLA DEL GIGLIO – «Il 25 aprile è l’anniversario della Liberazione, festa della Resistenza, conclusione di una fase tragica della storia del nostro Paese e premessa necessaria per quella che sarà la Costituzione repubblicana. Quindi una festa dell’intera nazione, di cui ogni sindaco, a livello locale, è espressione non solo dell’unità ma ne rappresenta anche tutti gli ideali di libertà e democrazia».
Esordiscono così i consiglieri comunali Guido Cossu e Armando Schiaffino del gruppo “Progetto Giglio” in una nota.
«Per questo siamo rimasti molto perplessi che il nostro sindaco, notoriamente incline, anche per indole personale, a ogni forma di presenzialismo, rappresentatività e celebrazioni, non abbia ritenuto di dover formalmente commemorare la festa nazionale per antonomasia della Repubblica italiana: anzi, con un deplorevole sgarbo istituzionale, abbia ritenuto di dover convocare proprio in
questa data una seduta ordinaria del Consiglio comunale».
«Certi di rappresentare lo stato d’animo di tutti quei cittadini che hanno disapprovato tale mancanza di sensibilità e di senso civico da parte della massima autorità del Comune, i consiglieri di opposizione, per protesta, per la prima volta nella storia dell’amministrazione comunale dell’isola del Giglio, non parteciperanno alla seduta consiliare del 25 aprile prossimo convocata per le ore 15».
«Naturalmente i sottoscritti consiglieri hanno già espletato il loro ruolo istituzionale di controllo sugli atti all’ordine del giorno e non mancheranno di rappresentare alla pubblica opinione e in altre sedi le proprie osservazioni. Oltre al controllo sugli atti, ricordiamo che è preciso dovere dei consiglieri, anche dei gruppi di opposizione, formulare all’organo di governo proposte e osservazioni costruttive. Preme quindi informare, che oggi, 23 aprile 2023, data di redazione della presente nota, si svolge
nel Comune di Campo dell’Elba un referendum popolare consultivo, indetto in base a un regolamento che prevede, per la relativa indizione, una raccolta di firme del venti per cento degli aventi diritto al voto».
«Nell’ultimo Consiglio comunale dell’Isola del Giglio è stato approvato dalla sola maggioranza, con dieci anni di ritardo e dopo ripetute proteste dei sottoscritti consiglieri, un regolamento che prevede, per l’indizione di una consultazione popolare, l’obbligo di una raccolta di firme almeno del 50% degli aventi diritto al voto. Tale decisione, per motivi facilmente intuibili, non solo ridicolizza l’intera amministrazione ma rappresenta ancora una volta una grave offesa al diritto di democratica espressione della volontà popolare».