GROSSETO – «La cancellazione dei fondi per l’affitto rischia di trascinare, a fronte anche dell’inflazione galoppante e del caro bollette, in una condizione drammatica decine di migliaia di famiglie. In Italia, infatti, si registrano 150mila sfratti esecutivi, di cui ben il 90 per cento per morosità. Le famiglie in graduatoria per una casa popolare sono 650mila. Nel 2023 sono circa 22mila le famiglie toscane che avranno ancora maggiori difficoltà a pagare l’affitto e circa 1.500 le famiglie grossetane».
A dichiararlo è Rita Bernardini del Gruppo misto di minoranza, presentando un ordine del giorno da discutere nel prossimo consiglio comunale di Grosseto.
«Il fondo per il sostegno all’affitto – spiega Bernardini – è un fondo di natura emergenziale nato per far fronte alla penuria di case popolari e di politiche strutturali che garantiscano il diritto all’abitare. Il contributo è destinato alle persone, in grandissima parte pensionati e lavoratori, con redditi medio bassi e alloggio in affitto. Respingendo gli emendamenti che chiedevano il rifinanziamento del fondo di sostegno, sono stati colpiti gli inquilini con Isee inferiore a 17mila euro e messi in difficoltà i proprietari che hanno ricevuto puntualmente il pagamento del canone grazie a questi provvedimenti».
«Il rischio è quello di una maggiore conflittualità sociale con una nuova impennata degli sfratti per morosità incolpevole che si riverserà su Regioni e Comuni. Ciò che si chiede nell’ordine del giorno è che il sindaco e la Giunta s’impegnino affinché la Legge di Bilancio si modifichi a favore di questi ceti meno abbienti, che sono in attesa di una casa popolare a canone sociale e che sono ben al di sotto della soglia di povertà (circa 900 mila in affitto e senza sussistenza economica)».
«Che venga quindi garantito quanto prima il rifinanziamento per il 2023 delle principali misure di sostegno all’affitto per le famiglie in locazione abitativa, a partire dal fondo sociale per l’affitto e dal fondo per la morosità incolpevole, quale strumento decisivo per rispondere al disagio abitativo di una fetta sempre più rilevante di popolazione e che venga previsto uno specifico canale di finanziamento per la ristrutturazione degli alloggi riconsegnati all’Epg per il venir meno dei requisiti, decadenza, decesso dell’assegnatario o altro. Velocizzando i tempi di riassegnazione a coloro che sono in attesa da anni per un alloggio Erp».