GROSSETO – «La nota inviata alla stampa dalla sezione “Palazzoli”, una delle tredici sezioni dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia attive in provincia di Grosseto, è in palese contrasto con i regolamenti interni, con la prassi storica assunta dall’Anpi in tutte le cerimonie ufficiali ed istituzionali ed anche con quanto stabilito, ovviamente insieme allo stesso gruppo dirigente della sezione “Palazzoli”, in occasione dei prossimi eventi pubblici organizzati in tutta la provincia per celebrare degnamente la Liberazione dall’occupazione nazifascista» afferma Luciano G. Calì, presidente provinciale dell’Anpi a nome del Comitato provinciale “Norma Parenti”.
«L’Associazione nazionale partigiani d’Italia, nel confermare anche per il capoluogo maremmano tutte le co-organizzazioni istituzionali in essere con i Comuni e con la Provincia di Grosseto, si richiama in tutte le proprie azioni alla sua natura unitaria sancita sin dalla sua costituzione avvenuta a Roma settantanove anni fa, ad opera delle partigiane e dei partigiani, nel corso della lunga e sofferta Resistenza».
«A quei valori di democrazia e di libertà l’Anpi intende pertanto conformarsi ed impegnarsi quotidianamente, a garanzia del ruolo di “Istituzione tra le Istituzioni” solennemente assunto attraverso il riconoscimento ad Ente Morale e la presenza di propri rappresentanti sin dal 1945 all’interno della Consulta Nazionale, prima assemblea legislativa istituita al termine della dittatura fascista» prosegue Calì.
«In ultimo ci sentiamo di consigliare al primo cittadino di Grosseto, in continuità con il segnalato “atteggiamento collaborativo e addirittura amicale, al di fuori di ogni steccato ideologico”, di ritrovare serenità e senso della misura anche in vista del 25 Aprile» continua la nota.
«Troppe volte, anche in modo intempestivo ed inopportuno, il primo cittadino si è mostrato scostante rispetto al supremo dovere di onorabilità e rispetto delle istituzioni, premettendo ad esse un presunto diritto a manifestare liberamente pensieri di natura personale in palese contrasto con il proprio ruolo pubblico, stabilito e disciplinato dalla legge quale rappresentante della comunità delle cittadini e dei cittadini».
«Il 25 Aprile, come ricordato peraltro dal Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza, è la data del calendario civile in cui tutti ricordiamo la Liberazione. Ogni anno celebriamo questo giorno e rinnoviamo l’impegno in difesa di quei valori presenti nella Costituzione di cui ricorre il 75° anniversario dell’entrata in vigore. Ogni anno celebriamo questo giorno rinnovando l’impegno in difesa di quei valori».
«Quest’anno – conclude Calì – da Grosseto desideriamo lanciare il nostro appello affinché il 25 Aprile possa essere caratterizzato da una straordinaria partecipazione unitaria di donne e di uomini, di giovani e di famiglie; in una parola sola, in grado di esprimere al meglio il concetto, di Popolo. Buona Liberazione a tutte ed a tutti».