GROSSETO – Si è conclusa l’avventura degli studenti dell’Isis Leopoldo II di Lorena, indirizzo agrario, insieme alla Comunità del cibo e della biodiversità agricolo-alimentare della Maremma (Ccibo). In uno dei vigneti recuperati dall’abbandono e assurti a nuova vita grazie alle pratiche di coltivazione de I Forestieri, in un lembo paesaggistico spettacolare sotto il borgo di Buriano, i futuri enologi impegnati nel laboratorio “Mangia sano, produciamo insieme” hanno sperimentato insieme ai soci di Ccibo le pratiche agroecologiche e hanno degustato i vini naturali ottenuti con metodi biodinamici.
Il laboratorio sulla partecipazione per la produzione di cibo locale, incentrato sulla conoscenza di metodi di coltivazione e trasformazione che aderiscano agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu sulla mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, non solo ha portato i ragazzi che stanno per diplomarsi a contatto con realtà evolute del territorio ma li ha messi anche in dialogo con i cosiddetti co-produttori, cittadini che scelgono di partecipare al percorso produttivo grazie alle scelte alimentari consapevoli.
Ovvero il target futuro a cui dovranno puntare, come enologi, per soddisfare la crescente domanda di un prodotto diverso dal convenzionale. I vignaioli Dario Marinari ed Ezequiel Allassia, fondatori dell’azienda agricola I Forestieri, hanno condiviso con i ragazzi le informazioni sulle tecniche del sovescio in vigna, sulla scelta delle specie da utilizzare, sulle migliori tecniche di potatura e sui risultati ottenuti sull’ultima delle vigne acquisita dopo dieci anni di abbandono. La giornata si è conclusa con un panel test di vini naturali e convenzionali e con l’introduzione al glossario della degustazione e alla scheda di valutazione.
«La scelta è ricaduta sull’agricola I Forestieri – commenta Alessandro Cardarelli, presidente di Ccibo – perché producono con metodi biodinamici e sono stati la prima azienda che noi di Ccibo abbiamo visitato due anni fa validando il nostro protocollo locale di Sgp (Sistema di garanzia partecipata)».
«Questo laboratorio che abbiamo condotto con un gruppo di studenti del triennio finale della scuola secondaria superiore a indirizzo agrario di Grosseto – spiega Maria Rubino, docente e vicepresidente di Ccibo – è importante perché mette a confronto i ragazzi con tutto il complesso mondo agricolo che li aspetterà fuori dalla scuola. Inoltre, abbiamo unito al percorso didattico uno scambio intergenerazionale con semplici cittadini e acquirenti di cibo, portando le persone a fare valutazioni consapevoli delle proprie scelte, che sono di grande impatto per l’economia e l’agroecologia del territorio».
Come dice infatti la professoressa Rubino, fuori dalla scuola che gli studenti stanno per concludere c’è un mondo di nuove opportunità lavorative che i ragazzi scoprono nelle parole di Allassia e Marinari: i due vignaioli “forestieri” hanno iniziato da soli questo progetto di recupero vigne che si sta allargando, e offrono agli enologi del domani la possibilità di unirsi a loro nel percorso lavorativo post diploma. Saranno almeno due le figure necessarie in azienda ora che il lavoro sta aumentando e la richiesta di questi vini cresce soprattutto dall’estero, in particolari da paesi come il Giappone e gli Stati Uniti. Non solo, I Forestieri si rendono disponibili per proseguire questo percorso con la scuola e aprire sempre più prospettive didattiche di scambio con Isis Leopoldo II di Lorena e Ccibo. Il laboratorio territoriale “Mangia sano, produciamo insieme” è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.