GROSSETO – «La stagione Balneare è alle porte e mentre le unità ricettive sono oramai prenotate per il 70%, questa giunta a trazione Vivarelli Colonna ha deciso di modificare il regolamento comunale per l’imposta di soggiorno proprio a ridosso della stagione estiva e con entrata in vigore il 1° luglio 2023» afferma Davide Bartolini, capogruppo del Pd in consiglio comunale.
«La proposta di consiglio n. 54 del 18/04/2023 che ha come oggetto: la modifica regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta di soggiorno verrà prima discussa in commissione per poi essere portata in consiglio comunale il 28 aprile. Modifica che ha solamente una missione: quello di introitare più risorse possibili per fare cassa senza neanche l’accortezza di un minimo di programmazione e progettualità nell’utilizzo di questa imposta».
«L’attestato di bilancio 2022 registra infatti entrate derivanti dalla tassa di soggiorno per ben 630 mila euro, una cifra che alla luce delle modifiche apportate porterà un incremento di gettito per l’anno 2023 individuato in 200 mila euro. Con le nuove variazioni al regolamento l’imposta di soggiorno sarà corrisposta per ogni pernottamento passando da 7 giorni fino ad un massimo di 14 pernottamenti, anche non consecutivi e anche la tariffa dell’imposta di soggiorno aumenterà nella misura pari al 50% per tutte le categorie».
«Visto che questo regolamento ha un periodo di applicazione dell’imposta che va dal 15 marzo al 15 ottobre di ogni anno, c’era tutto il tempo disponibile per apportare modifiche a quei pochi articoli, senza creare enormi disagi agli operatori del settore; perché far entrare in vigore un regolamento nel pieno della stagione balneare dà la misura di come questa amministrazione sia fuori da ogni logica di programmazione turistica» prosegue il Pd.
«Tutti gli operatori del settore accoglienza con pernotti ad oggi hanno già stipulato contratti preliminari di affitto su prenotazioni o pacchetti con tour operator per l’intera stagione estiva, ed ora vedersi incrementare la tariffa a contratto già stipulato porterà discussioni con i clienti e rilevanti danni economici».
«I contratti già stipulati dagli operatori e comprensivi dell’imposta di soggiorno non potranno essere modificati, con la probabile conseguenza che siano gli stessi operatori locali a dover provvedere agli aumenti di tasca propria, in quanto, contrattualmente, non potranno essere richiesti ai turisti. Ad esempio, una “locazione breve” di una famiglia per 15 giorni costituita da 3 persone due adulti e un ragazzo, di età superiore a 14, dal 1 luglio vedrà un aumento che va da 21 euro a 63 euro triplicando l’imposta di soggiorno a contratto già stipulato» precisa Bartolini.
«Ci chiediamo quindi come sia possibile fare entrare in vigore una modifica del regolamento all’imposta di soggiorno dal 1 di luglio mettendo in difficoltà tuti gli operatori che dovranno modificare il loro sistema di rendicontazione in piena stagionalità. Un sindaco e una Giunta che dimostrando di non conoscere le dinamiche del flusso turistico nel nostro territorio hanno palesato tutta la loro inadeguatezza; neanche il buon senso di cercare un confronto sul tema con le associazioni di riferimento».
«Il problema poi non è solo l’aumento delle tariffe e del numero dei giorni, peraltro averlo fatto nei modi e nei tempi giusti non sarebbe neanche così distante da tanti altri regolamenti comunali della costa ma come sempre vengono disattese anche tutte quelle azioni mirate ad utilizzare l’imposta nel migliore dei modi».
«Nelle finalità del gettito di imposta come da decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, ci sono anche: il rafforzamento e aggiornamento degli strumenti di promozione, accoglienza e valorizzazione investimenti per migliorare l’immagine e la qualità dell’accoglienza turistica della località, igiene e decoro del territorio – servizi alla collettività che favoriscano l’accoglienza turistica» continua la nota.
«Vorremmo chiedere a questa amministrazione se tali risorse sono mai state investite, e per queste finalità, visto che lo stato di decoro di una delle località turistiche come Marina di Grosseto, da dove proviene la quota più importante di gettito, versa in condizioni fatiscenti; con decoro urbano oramai al collasso e nessun potenziamento degli strumenti di promozione turistica. Questa giunta non è in grado di fare rete per la promozione turistica non solo all’interno del proprio comune con le associazioni di categoria, ma nemmeno nella rete degli ambiti turistici tra i comuni stessi».
«Vogliamo ricordare che Grosseto, in teoria capofila dell’ambito turistico toscana sud, è diventata oramai fanalino di coda oltre ad aver perso centinaia di migliaia di euro dalla regione per mancate progettualità. L’aumento della tariffazione e il risultato di maggiori introiti dovrebbe impegnare l’amministrazione prima a presentare una progettualità di intervento su queste risorse coinvolgendo a tutti gli operatori che operano sul turismo, sapendo programmare la stagionalità con mesi di anticipo e su una programmazione di medio periodo. E invece questa giunta si vuole fare cassa senza però essere chiara nel reinvestimento della risorsa» continua il Pd.
«Ad oggi le risorse derivanti dall’imposta di soggiorno si perdono in mille rivoli, tra eventi manifestazioni e quant’altro senza una vera progettualità che sta che sappia reinvestire tali risorse con finalità turistiche. Ci auspichiamo che , in fase di commissione il prossimo lunedì 24/04/2023, questa proposta di delibera di consiglio venga ritirata e riproposta con una formulazione più dettagliata negli investimenti al fine di non recare ulteriore danno di immagine della città. Il comparto turistico che genera un’economia importante per la nostra città e provincia deve avere una programmazione seria che sappia coinvolgere le imprese del settore al fine di nuove progettualità ed evitare pubblicità e scelte sbagliate che hanno solamente la finalità di allontanare il turista dal nostro territorio»conclude Davide Bartolini.