MAGLIANO IN TOSCANA – Recupero delle strade doganali, gestione degli accessi al bosco, messa in sicurezza del sottopasso del Collecchio e valorizzazione del consorzio unico delle strade consortili appena sarà costituito. Sono questi alcuni dei temi trattati ieri da Gabriele Fusini, candidato sindaco di Magliano in Toscana per la lista Magliano 2028, durante l’incontro con i residenti nella zona del Collecchio.
“Vogliamo recuperare le strade doganali: alcune sono state date in concessione ai privati e quindi dovremo aprire un confronto con loro, ma tante sono ancora pubbliche e abbandonate – spiega Fusini -. Negli anni molti percorsi sono diventati inaccessibili e questo determina l’impossibilità per residenti e turisti di percorrere ampi tratti di campagna, di accedere a proprietà boschive, senza chiedere il benevolo ‘lasciapassare’ dei proprietari attigui, ma anche di raggiungere molti punti in caso di necessità: se si verificasse un incendio, ad esempio, molte zone non potrebbero essere raggiunte dai mezzi di soccorso se non ricorrendo all’uso di elicotteri e aerei. Il recupero di percorsi doganali, da effettuare attraverso una ricognizione degli antichi collegamenti esistenti e una mediazione con i proprietari, permetterebbe di ottenere il duplice obiettivo di garantire maggiore sicurezza ma anche di spostarsi con maggiore libertà”.
Un lavoro da fare di concerto con gli altri organismi competenti, che dovrà produrre una mappa pubblica, chiara ed evidente e disponibile a tutti: “Affinché tutti – continua Fusini – sappiano dove sono questi percorsi e come raggiungerli e utilizzarli. Tale documento andrà inserito anche nel prossimo strumento di pianificazione in maniera che chiunque ne possa prendere conoscenza e ne possa tenere conto”.
Altro tema trattato nell’incontro di ieri è quello della manutenzione delle strade consortili. “I singoli consorzi si stanno già organizzando – conclude Fusini – per perseguire il progetto di creazione di un consorzio unico che comporterebbe un indubbio vantaggio. Perché la presenza di tanti piccoli consorzi impedisce una manutenzione programmata e coerente, che si basi su criteri oggettivi di urgenza e rotazione e che miri a risolvere prima le situazioni di vero pericolo e poi anche quelle più ordinarie. Inoltre un consorzio unico consentirà anche di poter andare a cercare finanziamenti, regionali, nazionali o europei, per portare avanti progetti specifici”.