GROSSETO – “Dopo la presa di posizione dei sindaci dell’Amiata, anche nelle Colline Metallifere l’idea che l’attuale maxi distretto socio-sanitario, rappresentato dal Coeso, sia troppo ampio da più parti inizia a farsi largo” afferma il consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Terza Commissione Andrea Ulmi.
“In provincia di Arezzo si è già tornati alle precedenti tre zone rispetto a quella unica e questo precedente, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale non apre una strada, ma una vera e propria autostrada se i territori lo volessero. Credo a questo punto che in provincia di Grosseto sia opportuna una valutazione seria, che non rappresenti una partita a scacchi politica legata ai singoli interessi, ma che vada nella direzione di quello esclusivo dei cittadini” prosegue Ulmi torna sul tema dei distretti socio-sanitari e della fusione che, in provincia di Grosseto, aveva visto nascere la maxi-area del Coeso che riuniva quella grossetana, quella delle colline metallifere e quella amiatina, mentre nella zona meridionale restava immutata quella delle Colline dell’Albegna.
“Il tempo dà sempre le risposte – prosegue Ulmi – e se all’inizio sostenendo che il maxi-distretto non dava risposte adeguate a causa di aree non omogenee e con peculiarità differenti, come quella della città di Grosseto, della zona settentrionale della provincia e della montagna, venivo smentito dal centrosinistra a parole, ma mai con fatti concreti, oggi noto con piacere che il fronte dei contrari, se non è diventato già maggioranza si sta comunque allargando”. Tutto ciò è emerso anche nei giorni scorsi a Massa Marittima in un convegno organizzato da un’associazione locale sul futuro distretto socio-sanitario delle Colline Metallifere.
“Mi ha fatto piacere – afferma Ulmi- che le stesse mie perplessità siano emerse dal collega, ma di maggioranza, Stefano Scaramelli che a Massa Marittima è stato sulle mie stesse posizioni, così come lo è stato il Pd in consiglio regionale proponendo e approvando all’unanimità una mozione che ammetteva le criticità di zone distretto così ampie, seguito poi dalla marcia indietro compiuta ad Arezzo”.
Per Ulmi, dunque, è il momento di lavorare su una revisione dei distretti anche in provincia di Grosseto. “Ad oggi è evidente come ci siano delle discrepanze – sostiene il consigliere regionale Lega- come quella che vede Grosseto pesare, nella nomina degli organi elettivi, al pari del più piccolo dei comuni, così come è difficile controllare voce per voce le spese che vengono effettuate e messe a bilancio voce per voce in modo aggregato territorialmente. Una revisione che parta dallo statuto, per giungere ad una revisione delle attuali zone distretto della provincia di Grosseto, ritengo che sia opportuna e necessaria: pena un’uscita unilaterale “