MASSA MARITTIMA – La storia mineraria delle Colline Metallifere trova nella Città del Balestro un nuovo Polo espositivo dedicato, a due passi dal centro storico e dalla piazza dove si erge la bellissima cattedrale di San Cerbone: apre, infatti, le porte ai visitatori “Subterraneo” il polo museale che riunisce nello stesso percorso di visita il rinnovato Museo di Arte e Storia delle Miniere e il Museo della Miniera.
Il taglio del nastro si terrà venerdì 21 aprile, alle ore 17, in via Corridoni, con una festa di inaugurazione aperta a tutti i cittadini nel corso della quale interverranno il sindaco Marcello Giuntini, la professoressa dell’Università di Siena Luisa Dallai, la presidente del Parco Minerario Colline Metallifere, Lidia Bai e un rappresentante del Gruppo Mineralogico Massetano.
“Subterraneo è un’operazione culturale lungimirante e di grandissimo valore per Massa Marittima – sottolinea il sindaco Marcello Giuntini – dal punto di vista identitario e della memoria storica, ma anche da quello dell’arricchimento della proposta turistica del territorio, con una narrazione del nostro passato minerario più completa ed esaustiva”.
Per il visitatore il percorso alla scoperta di Subterraneo inizia dall’edificio di via Corridoni, costruito negli anni Trenta e che ha ospitato la scuola elementare fino ai primi anni del 2000. Il Comune, nel 2019, ha cercato e ottenuto i finanziamenti che gli hanno consentito di riqualificare gli spazi interni ed esterni di questo immobile, con l’obiettivo di trasferire nelle stanze al primo piano, la collezione del Museo di Arte e Storia delle Miniere, che in passato era allestita nel Palazzetto delle Armi di piazza Matteotti, poi chiuso da diverso tempo, per problemi di accessibilità e di sicurezza. Il primo aspetto importante di questo progetto, quindi, è quello di rendere di nuovo fruibile dopo tanti anni un patrimonio di reperti e documenti, che è stato arricchito con nuovi elementi per ampliare e rendere più esaustiva la narrazione. Il secondo aspetto, altrettanto di valore, è che questo patrimonio con la nuova collocazione si “avvicina” al Museo della Miniera, garantendo così la possibilità di riunire le due esperienze in un unico percorso espositivo. Entrando in Subterraneo, quindi, sarà possibile conoscere la storia della miniera attraverso i video e gli strumenti multimediali, ma anche ammirare reperti come le antiche mappe, le carte con le sezioni geologiche, una vasta gamma di campioni di minerali e gli strumenti di lavoro del minatore, dalle lampade a carburo, agli elmetti, dagli scarponi e alle panierine che contenevano il pasto del minatore. La visita prosegue nelle Gallerie del Museo della Miniera, dove negli anni ottanta gli ex minatori hanno ricreato il loro ambiente di lavoro, con il deposito del legname, la mensa, le discenderie, i fornelli di getto e i vari sistemi di armamento ed escavazione delle miniere, il trasporto del minerale mediante i carrelli su rotaia e la lavorazione del materiale recuperato.
Subterraneo sarà anche una delle porte del Parco nazionale delle Colline Metallifere, punto informativo in cui prenotare visite ed escursioni. All’esterno i lavori di riqualificazione portati avanti dall’Amministrazione Comunale hanno consentito di creare un’illuminazione scenografica ed è stato inoltre riqualificato il percorso pedonale che dal museo conduce alla parte alta, dove si trova il monumento della strage nazifascista di Niccioleta.
“Il progetto- afferma Sabrina Martinozzi, responsabile comunale dell’Ufficio Tecnico- ha richiesto un investimento complessivo che supera i 400mila euro coperti dal Comune in parte con risorse proprie in parte attraverso i finanziamenti della Regione Toscana, il finanziamento del Far Maremma sul Psr; il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Art Bonus Nuova Solmine”.
Subterraneo realizza il sogno di Lido Santini – “Il vecchio Museo di Arte e Storia delle Miniere – spiega l’assessore alla Cultura, Irene Marconi – nacque per volontà degli ex minatori del gruppo Comasam guidato da Lido Santini con l’intento di mantenere la memoria della recente storia mineraria del territorio. È un museo creato grazie alla collaborazione e alle donazioni di tante famiglie massetane, che sono ricordate in un pannello all’interno del percorso espositivo. Già negli anni 90, il Comune aveva commissionato una riorganizzazione scientifica di tutto il materiale raccolto, curata dal professore Mellini e dalla dottoressa Luisa Dallai, dell’Università di Siena. Oggi il nuovo allestimento di Subterraneo realizza il sogno di Lido Santini, scomparso qualche anno fa. Lido Santini aveva infatti espresso il desiderio e la volontà di collegare il Museo di Arte e Storia delle Miniere al Museo della Miniera per creare un unico polo museale dedicato al territorio”.
La collaborazione dell’Università di Siena e del Gruppo Mineralogico Massetano – “Con il nuovo allestimento – spiega Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei di Massa Marittima – il percorso del vecchio museo è stato attualizzato e ha allargato l’orizzonte alle miniere moderne del dopoguerra, grazie ai materiali recuperati dagli archivi minerari. Sono stati aggiunti cenni di storia delle lotte sindacali, il ruolo delle donne nelle miniere e una parte dedicata al villaggio minerario di Niccioleta con la tragica vicenda del 1944. Il progetto scientifico del nuovo allestimento è stato curato dalla professoressa Dallai dell’Università di Siena con i suoi collaboratori e in stretta sinergia con l’Ufficio Musei del Comune di Massa Marittima, coadiuvato dalla cooperativa Zoe e dal Parco Minerario. Fondamentale è stato il contributo del Gruppo Mineralogico Massetano che ha lavorato alla ripulitura dei minerali e al loro riallestimento. Ringrazio infine la presidente di Prisma Ginevra Niccolucci, a cui è stato affidato l’incarico per il trasferimento e l’allestimento”.